Passa ai contenuti principali

Cosa cambia dopo l'addio di Brulhart dall'AIF?

La Santa Sede ha comunicato che il suo mandato di 5 anni non è stato rinnovato e che quindi si riteneva scaduto il 19 novembre, ma lui stesso ha annunciato di essersi dimesso con una lettera di addio. Renè Brulhart, 46 anni, svizzero, non è più il Presidente dell'AIF (Autorità di Informazione Finanziaria), l'organismo antiriciclaggio del Vaticano. Il suo sostituto sarebbe già stato scelto ma verrà comunicato soltanto al rientro del Papa dal suo viaggio in Thailandia e Giappone, previsto il 26 novembre.



Il Vaticano teme che in assenza del Papa possa dimettersi l'intero Consiglio, lasciando l'organo gemello dell'italiana UIF completamente in panne. A ottobre 2019 la Gendarmeria vaticana perquisì gli uffici di alcuni dipendenti della Segreteria di Stato, tra cui don Mauro Carlino, per anni segretario particolare dell'arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, 71 anni, ex Sostituto per gli Affari Generali, oggi cardinale e Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, e il Direttore dell'AIF Tommaso Di Ruzza, 44 anni, nominato a gennaio 2015 e da allora sospeso.
L'operazione, autorizzata dal Pm Gian Piero Milano, riguardava movimenti finanziari sospetti legati a compravendite immobiliari all’estero, in particolare a Londra. I reati ipotizzati vanno dalla corruzione alla truffa, passando per il peculato, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. L'AIF era scesa in campo per precisare come, a suo parere, le contestazioni mosse a Di Ruzza fossero del tutto generiche.
Oggetto del contendere è un palazzo di Londra acquistato per 220 milioni di dollari dalla Santa Sede dal finanziere Raffaele Mincione, che ha provocato con uno scontro istituzionale tra la Segreteria di Stato, in particolare il Sostituto per gli Affari Generali arcivescovo Edgar Pena Parra, 59 anni, e AIF, contro lo IOR, autore della denuncia al Promotore di Giustizia, e Revisore generale ad interim (carica mai riassegnata dopo le dimissioni di giugno 2017 di Libero Milone, in polemica con l'allora arcivescovo Becciu). Pena Parra avrebbe bloccato un prestito di altri 170 milioni di dollari dallo Ior in relazione alla vicenda.
L'AIF, oltre ai due incarichi di vertice, è composta anche da Marc Odenall, Joseph Yuvaraj Pillay, Juan C. Zarate (l'ideatore del sistema antiriciclaggio americano dopo l'attacco delle Torri gemelle) e Maria Bianca Farina (ad di Poste Vita e Presidente di Ania). Ma all'organismo non è stato consegnato neppure il verbale di sequestro di quanto è stato portato via dagli uffici e la motivazione della perquisizione.




Se lo IOR ha denunciato l'accaduto al Promotore di Giustizia, è stato il Sostituto Pena Parra a segnalare all'AIF un'operazione sospetta. L'Autorità si è poi coordinata con le unità di intelligence finanziaria di Inghilterra e Lussemburgo per cercare di tracciare le decine di milioni di euro finiti nelle mani di mediatori e gli uomini d’affari che stavano sfuggendo alle loro responsabilità nei confronti della Santa Sede nell'accordo immobiliare di Londra. Il sequestro del materiale dagli uffici dell'AIF fa però temere che, chiunque verrà dopo Brulhart, potrebbe trovarsi di fronte alla preoccupazione degli altri organismi internazionali riguardo alla riservatezza del Vaticano, se la Gendarmeria potesse accedere alle informazioni top secret in questo modo.
Entrato in Vaticano nel 2012 come consulente antiriciclaggio della Segreteria di Stato, Papa Francesco lo volle come Presidente
dell'AIF, una figura laica e specializzata  al posto del cardinale Attilio Nicora, che aveva guidato anche l'APSA, ritiratosi per anzianità. Sotto la sua presidenza, l’Autorità d'Informazione Finanziaria è entrata nel gruppo Egmont, che riunisce le unità di informazione finanziaria di tutto il mondo, di cui lo stesso Brulhart è stato vicepresidente quando era capo della FIU del Liechtenstein. Brulhart ha stipulato diversi protocolli di intesa bilaterali con autorità analoghe di Paesi come Stati Uniti, Inghilterra, Italia e Germania e ha supervisionato l'Accordo fiscale con l'Italia del 2015, che ha permise il rientro dei capitali dallo IOR e la chiusura di conti irregolari.
La Santa Sede ora ha fretta di scegliere il successore per due motivi. Il primo è una questione di immagine, l'attenzione verso gli organismi economici è alta in un momento in cui si insinuano pesanti dubbi sulla sostenibilità finanziaria del Vaticano e sull'indipendenza dei suoi organi. Il secondo è permettere al Vaticano di arrivare preparato a marzo 2020 al prossimo round di valutazione di Moneyval, il comitato del Consiglio d'Europa che valuta i sistemi antiriciclaggio.



L'addio di Brulhart rientra anche nella discutibile gestione degli incarichi nella Curia Romana sotto Francesco. Il Papa stabilì che il mandato per tutti gli incarichi fosse di 5 anni: tutti i non cardinali sarebbero stati considerati automaticamente decaduti da quella data e i cardinali dovevano essere espressamente rinnovati per un altro quinquennio.
Nella pratica, si è usato questo sistema soltanto in tre casi. Il cardinale Gerhard Ludwig Muller, notoriamente critico verso il Papa, venne pensionato a soli 69 anni dopo esattamente 5 anni alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede a luglio 2017. La sala stampa disse che era solo un caso che Muller fosse il primo a cui si applicava la nuova dottrina.
A febbraio 2019 il cardinale George Pell non si vide rinnovato il mandato come Prefetto della Segreteria per l'Economia dopo un processo in Australia per pedofilia (nel frattempo si è celebrato l'appello e c'è attesa per il verdetto definitivo della Corte Suprema). Infine, l'ultimo caso è quello di Brulhart.
Dei cardinali attualmente in carica, soltanto Giuseppe Bertello, 77enne Presidente del Governatorato della Città del Vaticano, si è visto espressamente rinnovare il proprio mandato, iniziato nel 2011 e quindi da terminarsi nel 2021. Per tutti gli altri, invece, vige il silenzio, nonostante siano in carica da ben più di 5 anni. Dando l'impressione che il mandato quinquennale sia usato come scusa per defenestrare le voci scomode.

Commenti

Post popolari in questo blog

475° - Morte di Paolo III

Il Papa che convocò il Concilio di Trento, che darà il via alla Controriforma cattolica dopo lo scisma protestante. Il 10 novembre 1549 moriva a 81 anni Paolo III , al secolo Alessandro Farnese , il Papa che autorizzò la fondazione della Compagnia di Gesù. Paolo III, nato Alessandro Farnese, fu Papa con il nome di Paolo III dal 13 ottobre 1534 alla morte, avvenuta il 10 novembre 1549 a 81 anni. Fu l'iniziatore del Concilio di Trento e colui che approvò l'istituzione dei Gesuiti Alessandro Farnese nacque a Canino, nella Maremma laziale, nei pressi di Viterbo), il 29 febbraio 1468. Era figlio di Pier Luigi I Farnese , signore di Montalto, e Giovannella Caetani, discendente dalla prestigiosa famiglia nobiliare che aveva dato 2 Papi alla Chiesa: Gelasio II (1118 - 1119) e Bonifacio VIII (1294 - 1303). Egli era il terzo di cinque figli, il secondo dei maschi. La famiglia Farnese arrivò al massimo splendore durante il pontificato di Paolo III, arrivando a governare il Ducato di Pa...

1700° - Consacrazione di San Giovanni in Laterano

Cattedrale della diocesi di Roma, la più antica e importante chiesa d'Occidente. Il 9 novembre 324 , secondo la tradizione, veniva consacrata la Basilica di San Giovanni in Laterano , sita sul colle Celio di Roma, Madre e Capo di tutte le Chiese della Città e del Mondo. La Basilica di San Giovanni in Laterano è la più antica e importante Basilica d'Occidente e delle 4 Basiliche Papali di Roma. Consacrata il 9 novembre 324 da Papa Silvestro I, è anche la cattedrale della diocesi di Roma e sede del Vicariato La storia della Basilica comincia all'inizio del IV secolo, periodo in cui l'area orientale del colle Celio era di proprietà della famiglia dei Laterani, su cui avevano edificato un grande palazzo. Terreno e palazzo, all'estinzione della famiglia Laterani, vennero acquistati dalla famiglia imperiale romana e l'imperatore Massimiano li donò a Costantino , allora Cesare, quando egli sposò nel 307 sua figlia Fausta. Costantino adibì quindi il palazzo a residenza ...

250° - Elezione di Pio VI

Il 250° Papa, il secondo nella storia a morire in esilio. Il 15 febbraio 1775 , durante il Giubileo, veniva eletto Papa il cesenate Giovanni Angelo Braschi , che prese il nome di Pio VI , detentore di quello che, all'epoca, arrivò ad essere il pontificato più lungo della storia. Pio VI, al secolo Giovanni Angelo Braschi, fu il 250° Papa dal 15 febbraio 1775 alla morte, nel 1799. All'epoca era il pontificato più lungo della storia (dopo San Pietro). Dopo Gregorio VII, è l'unico Papa della storia morto in esilio a Valence, in Francia, per volontà del Direttorio Giovanni Angelo Braschi nacque 25 dicembre 1717, giorno di Natale, a Cesena. Era il primo figlio del conte Marco Aurelio Tommaso Braschi e dalla contessa Anna Teresa Bandi , che gli daranno altri 3 fratelli e 4 sorelle. Fu battezzato a Cesena 2 giorni dopo la nascita, il 27 dicembre, e gli fu dato come nome di battesimo Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Antonio. Come figlio primogenito, il suo compito sarebbe ...