Il 10 maggio 1570 venne fondata in Argentina la diocesi di Tucumàn, la prima del Paese, scorporandola dal territorio di Santiago del Cile. Fu la prima delle 72 attuali. Un anniversario che cade all'epoca del primo Papa latinoamericano della storia. Anche in questo caso, un argentino.
La colonizzazione del Sudamerica venne portata avanti da spagnoli, inglesi, francesi e portoghesi nel corso del Cinquecento. Nel 1537 Paolo III con la bolla Sublimis Deus dichiarò gli indigeni "uomini con tutte le capacità e le abilità da cristiani", aprendo così la strada all'evangelizzazione del continente. L'area, ad eccezione del Brasile, subì maggiormente la colonizzazione spagnola, la monarchia cattolica per antonomasia insieme all'Impero asburgico. Il 10 maggio 1570 venne fondata la diocesi di Tucumàn, con sede nell'attuale Santiago del Estero (non nella moderna Tucumàn).
Il 25 maggio 1810, dopo la detronizzazione di re Ferdinando VII di Spagna da parte di Napoleone, i cittadini di Buenos Aires guidati da Manuel Belgrano crearono la Prima Junta di Governo, la cosiddetta Rivoluzione di Maggio. Il 9 luglio 1816 a Tucumàn venne ufficialmente proclamata l'indipendenza dalla Spagna. La Santa Sede, per non offendere la Spagna, condannò l'indipendenza dell'Argentina, aprendo così un contenzioso con lo Stato destinato a durare per oltre un secolo.
Tra il 1820 e il 1824, sotto la presidenza di Martìn Rodrìguez, il ministro Bernardino Rivadavia varò una riforma ecclesiastica che portò all'acquisizione statale di alcuni monumenti storici come il Santuario di Lujàn e l'Ospedale di Santa Caterina. Questo creò una profonda portò a una profonda divisione nel Paese, che condusse a un tentativo di colpo di Stato, la Rivoluzione degli Apostolici del 19 marzo 1823, guidata da Gregorio Garcìa.
In tutte le tre Costituzioni dell'Argentina (1816, 1826 e 1853) vennero comunque riservati privilegi alla Chiesa cattolica. L'ultima Costituzione, varata dopo la sconfitta del dittatore Juan Manuel de Rosas, venne scritta tenendo conto che l'esercito aveva dovuto confiscare temporaneamente chiese e luoghi di culto per esigenze militari.
L'Ottocento fu un secolo di conflitto tra la Chiesa e l'Argentina, dato che il governo diede un'impronta laica allo Stato in tema di matrimonio ed educazione. Lo Stato ebbe anche in progetto di nominare le autorità ecclesiastiche, cosa che porto alla rottura delle relazioni diplomatiche negli anni '80 per un ventennio.
Una data chiave è il 9 ottobre 1934. Quel giorno veniva martirizzato Hector Valdivieso Sàez, primo santo argentino, e iniziava il Congresso Eucaristico Internazionale a Buenos Aires, il primo in Sudamerica. A partire dalla folla che assistette all'evento, che ancora oggi è quello che ha richiamato più spettatori nella storia del Paese, il cattolicesimo in Argentina rinacque, con la costruzione di nuove parrocchie e diocesi e la ripresa delle vocazioni.
Nel 1954 il Presidente Juan Domingo Peròn ruppe le relazioni con la Chiesa, vietò le celebrazioni pubbliche, introdusse il divorzio, legalizzò la prostituzione e abolì le festività cattoliche. L'11 giugno 1955, nonostante il divieto, la celebrazione del Corpus Christi a Buenos Aires attirò 200mila fedeli.
Dopo il tentativo di assassinio di Peròn il 16 giugno 1955, che uccise circa 300 civili, il governo arrestò per rappresaglia alcuni vescovi e oltre mille sacerdoti dell'arcidiocesi di Buenos Aires. Solo nel 1966, con la caduta di Peròn e l'arrivo di Arturo Frondizi, venne firmato il Concordato con la Santa Sede, in vigore ancora oggi.
Nel 1982 Giovanni Paolo II fu il primo Papa a visitare l'Argentina, subito dopo la fine della guerra delle Isole Falkland con l'Inghilterra, per poi ritornare nel 1987 dopo il ripristino della democrazia. Dopo le tensioni tra il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, e Nestor Kirchner prima e sua moglie Cristina Fernàndez de Kirchner poi, l'elezione del cardinale a Papa Francesco nel 2013 ha portato al ripristino di relazioni cordiali tra Stato e Chiesa.
--
Elenco delle diocesi argentine:
Buenos Aires
- Avellaneda - Lanùs
- Gregorio de Laferrere
- Lomas de Zamora
- Moròn
- Quilmes
- San Charbel di Buenos Aires dei Maroniti
- San Isidro
- San Justo
- San Martìn
- San Miguel
- Santa Maria del Patrocinio di Buenos Aires degli Ucraini
Còrdoba
- Cruz del Eje
- Rio Cuarto
- San Francisco
- Villa Marìa
- Deàn Funes (prelatura territoriale)
Mendoza
- Neuquèn
- San Rafael
La Plata
- Azul
- Chascomùs
- Mar del Plata
Bahìa Blanca
- Alto Valle del Rìo Negro
- Comodoro Rivadavia
- Rìo Gallegos
- San Carlos de Bariloche
- Santa Rosa
- Viedma
- Esquel (prelatura territoriale)
San Juan de Cuyo
- La Rioja
- San Luis
Corrientes
- Goya
- Oberà
- Posadas
- Puerto Iguazù
- Santo Tomè
Rosario
- San Nicolàs de los Arroyos
- Venado Tuerto
Paranà
- Concordia
- Gualeguaychù
Mercedes - Lujàn
- Merlo - Moreno
- Nueve de Julio
- Zàrate - Campana
Resistencia
- Formosa
- San Roque de Presidencia Roque Saenz Pena
Salta
- Cajamarca
- Jujuy
- Oràn
- Cafayate (prelatura territoriale)
- Humahuaca (prelatura territoriale)
Santa Fe de la Vera Cruz
- Rafaela
- Reconquista
Tucumàn
- Anatuya
- Concepciòn
- Santiago del Estero
La colonizzazione del Sudamerica venne portata avanti da spagnoli, inglesi, francesi e portoghesi nel corso del Cinquecento. Nel 1537 Paolo III con la bolla Sublimis Deus dichiarò gli indigeni "uomini con tutte le capacità e le abilità da cristiani", aprendo così la strada all'evangelizzazione del continente. L'area, ad eccezione del Brasile, subì maggiormente la colonizzazione spagnola, la monarchia cattolica per antonomasia insieme all'Impero asburgico. Il 10 maggio 1570 venne fondata la diocesi di Tucumàn, con sede nell'attuale Santiago del Estero (non nella moderna Tucumàn).
Il 25 maggio 1810, dopo la detronizzazione di re Ferdinando VII di Spagna da parte di Napoleone, i cittadini di Buenos Aires guidati da Manuel Belgrano crearono la Prima Junta di Governo, la cosiddetta Rivoluzione di Maggio. Il 9 luglio 1816 a Tucumàn venne ufficialmente proclamata l'indipendenza dalla Spagna. La Santa Sede, per non offendere la Spagna, condannò l'indipendenza dell'Argentina, aprendo così un contenzioso con lo Stato destinato a durare per oltre un secolo.
Tra il 1820 e il 1824, sotto la presidenza di Martìn Rodrìguez, il ministro Bernardino Rivadavia varò una riforma ecclesiastica che portò all'acquisizione statale di alcuni monumenti storici come il Santuario di Lujàn e l'Ospedale di Santa Caterina. Questo creò una profonda portò a una profonda divisione nel Paese, che condusse a un tentativo di colpo di Stato, la Rivoluzione degli Apostolici del 19 marzo 1823, guidata da Gregorio Garcìa.
In tutte le tre Costituzioni dell'Argentina (1816, 1826 e 1853) vennero comunque riservati privilegi alla Chiesa cattolica. L'ultima Costituzione, varata dopo la sconfitta del dittatore Juan Manuel de Rosas, venne scritta tenendo conto che l'esercito aveva dovuto confiscare temporaneamente chiese e luoghi di culto per esigenze militari.
L'Ottocento fu un secolo di conflitto tra la Chiesa e l'Argentina, dato che il governo diede un'impronta laica allo Stato in tema di matrimonio ed educazione. Lo Stato ebbe anche in progetto di nominare le autorità ecclesiastiche, cosa che porto alla rottura delle relazioni diplomatiche negli anni '80 per un ventennio.
Una data chiave è il 9 ottobre 1934. Quel giorno veniva martirizzato Hector Valdivieso Sàez, primo santo argentino, e iniziava il Congresso Eucaristico Internazionale a Buenos Aires, il primo in Sudamerica. A partire dalla folla che assistette all'evento, che ancora oggi è quello che ha richiamato più spettatori nella storia del Paese, il cattolicesimo in Argentina rinacque, con la costruzione di nuove parrocchie e diocesi e la ripresa delle vocazioni.
Nel 1954 il Presidente Juan Domingo Peròn ruppe le relazioni con la Chiesa, vietò le celebrazioni pubbliche, introdusse il divorzio, legalizzò la prostituzione e abolì le festività cattoliche. L'11 giugno 1955, nonostante il divieto, la celebrazione del Corpus Christi a Buenos Aires attirò 200mila fedeli.
Dopo il tentativo di assassinio di Peròn il 16 giugno 1955, che uccise circa 300 civili, il governo arrestò per rappresaglia alcuni vescovi e oltre mille sacerdoti dell'arcidiocesi di Buenos Aires. Solo nel 1966, con la caduta di Peròn e l'arrivo di Arturo Frondizi, venne firmato il Concordato con la Santa Sede, in vigore ancora oggi.
Nel 1982 Giovanni Paolo II fu il primo Papa a visitare l'Argentina, subito dopo la fine della guerra delle Isole Falkland con l'Inghilterra, per poi ritornare nel 1987 dopo il ripristino della democrazia. Dopo le tensioni tra il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, e Nestor Kirchner prima e sua moglie Cristina Fernàndez de Kirchner poi, l'elezione del cardinale a Papa Francesco nel 2013 ha portato al ripristino di relazioni cordiali tra Stato e Chiesa.
--
Elenco delle diocesi argentine:
Buenos Aires
- Avellaneda - Lanùs
- Gregorio de Laferrere
- Lomas de Zamora
- Moròn
- Quilmes
- San Charbel di Buenos Aires dei Maroniti
- San Isidro
- San Justo
- San Martìn
- San Miguel
- Santa Maria del Patrocinio di Buenos Aires degli Ucraini
Còrdoba
- Cruz del Eje
- Rio Cuarto
- San Francisco
- Villa Marìa
- Deàn Funes (prelatura territoriale)
Mendoza
- Neuquèn
- San Rafael
La Plata
- Azul
- Chascomùs
- Mar del Plata
Bahìa Blanca
- Alto Valle del Rìo Negro
- Comodoro Rivadavia
- Rìo Gallegos
- San Carlos de Bariloche
- Santa Rosa
- Viedma
- Esquel (prelatura territoriale)
San Juan de Cuyo
- La Rioja
- San Luis
Corrientes
- Goya
- Oberà
- Posadas
- Puerto Iguazù
- Santo Tomè
Rosario
- San Nicolàs de los Arroyos
- Venado Tuerto
Paranà
- Concordia
- Gualeguaychù
Mercedes - Lujàn
- Merlo - Moreno
- Nueve de Julio
- Zàrate - Campana
Resistencia
- Formosa
- San Roque de Presidencia Roque Saenz Pena
Salta
- Cajamarca
- Jujuy
- Oràn
- Cafayate (prelatura territoriale)
- Humahuaca (prelatura territoriale)
Santa Fe de la Vera Cruz
- Rafaela
- Reconquista
Tucumàn
- Anatuya
- Concepciòn
- Santiago del Estero
Commenti
Posta un commento