Il 24 maggio 2015 Papa Francesco firmava Laudato Si', la sua seconda enciclica. Il testo, "per la cura della nostra casa comune", affronta il tema del consumismo e dello sviluppo irresponsabile, del degrado ambientale e del riscaldamento globale. È considerata la prima enciclica a tema ambientale della storia della Chiesa.
Laudato Si', pubblicata il 24 maggio 2015, è la seconda (e finora ultima) enciclica di Papa Francesco. Nel 2013 uscì Lumen Fidei, iniziata da Benedetto XVI e conclusa dall'attuale pontefice |
Il titolo è tratto dal famosissimo incipit del Cantico delle Creature di San Francesco, in cui vengono descritte tutte le meraviglie naturali come dono di Dio. "Ci sono alcuni temi ambientali dove non è facile ottenere ampio consenso", scrive Francesco, "Voglio affermare qui, ancora una volta, che la Chiesa non pretende di addentrarsi in questioni scientifiche o rimpiazzare la politica. Vorrei però incoraggiare un dibattito aperto e onesto, in modo che interessi e ideologie particolari non pregiudichino il bene comune".
Il punto di partenza è che "sebbene il periodo post-industriale possa essere ricordato come uno dei più irresponsabili della storia, c'è tuttavia ragione di sperare che l'umanità all'alba del ventunesimo secolo possa essere ricordata per aver generosamente affrontato le sue gravi responsabilità. L'attenzione per il mondo naturale non è più 'opzionale', ma è parte integrante dell'insegnamento della Chiesa in materia di giustizia sociale".
Il punto di partenza è che "sebbene il periodo post-industriale possa essere ricordato come uno dei più irresponsabili della storia, c'è tuttavia ragione di sperare che l'umanità all'alba del ventunesimo secolo possa essere ricordata per aver generosamente affrontato le sue gravi responsabilità. L'attenzione per il mondo naturale non è più 'opzionale', ma è parte integrante dell'insegnamento della Chiesa in materia di giustizia sociale".
Papa Francesco ha rifiutato l'etichetta di enciclica ambientalista perché il riscaldamento globale è il sintomo di un problema più grande: l'indifferenza alla distruzione del pianeta per inseguire guadagni a breve termine. Questo ha portato a una "cultura dello scarto", dove sia le cose che le persone non volute, come i non nati, gli anziani e i poveri, vengono scartati come spazzatura.
Il vero problema, secondo Francesco, è che l'umanità non vede più Dio come il proprio creatore. Vediamo invece "gli altri esseri viventi come puri oggetti, soggetti all'arbitraria dominazione umana". Anzichè vedere l'umanità come dominante sulle altre creature, dovremmo riconoscere che è tutto interconnesso come "una specie di famiglia universale". La natura non può essere vista come qualcosa di scollegato dall'umano, né semplicemente come il posto in cui viviamo. Le nostre crisi sociali ed economiche sarebbero così un'unica crisi che va risolta in modo olistico.
La presentazione di Laudato Si' il 18 giugno 2015. Insieme al cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson a presentare il testo c'era anche il metropolita ortodosso di Pergamo John Zizioulas |
Il Papa affronta temi come inquinamento, cambiamento climatico, scarsità di acqua, perdita di biodiversità, un generale declino della vita umana e una crisi della società. "Non abbiamo mai ferito e maltrattato la nostra casa comune come abbiamo fatto negli ultimi 200 anni".
È la prima volta che la Chiesa prende posizione e dichiara non solo che il riscaldamento globale è prodotto dall'uomo, in accordo con la scienza, ma avvertendo che l'inquinamento si porta dietro problemi politici, economici e sociali. "Sappiamo che la tecnologia basata sull'uso di combustibili fossili molto inquinanti (carbone, petrolio e gas) dev'essere progressivamente sostituita senza indugio. Fino a quando non verranno compiuti progressi nello sviluppo di fonti accessibili di energia rinnovabile, è legittimo scegliere l'alternativa meno dannosa o trovare soluzioni a breve termine".
L'enciclica afferma che le nazioni sviluppate sono moralmente obbligate ad aiutare le nazioni meno sviluppate nella lotta al cambiamento climatico perché esse sono impreparate e ne porteranno il peso maggiore. L'uomo deve ascoltare "sia il grido del pianeta che quello dei poveri".
È la prima volta che la Chiesa prende posizione e dichiara non solo che il riscaldamento globale è prodotto dall'uomo, in accordo con la scienza, ma avvertendo che l'inquinamento si porta dietro problemi politici, economici e sociali. "Sappiamo che la tecnologia basata sull'uso di combustibili fossili molto inquinanti (carbone, petrolio e gas) dev'essere progressivamente sostituita senza indugio. Fino a quando non verranno compiuti progressi nello sviluppo di fonti accessibili di energia rinnovabile, è legittimo scegliere l'alternativa meno dannosa o trovare soluzioni a breve termine".
L'enciclica afferma che le nazioni sviluppate sono moralmente obbligate ad aiutare le nazioni meno sviluppate nella lotta al cambiamento climatico perché esse sono impreparate e ne porteranno il peso maggiore. L'uomo deve ascoltare "sia il grido del pianeta che quello dei poveri".
Sul rapporto tra scienza e religione, "con il loro diverso approccio nel capire la realtà, esse possono entrare in un intenso dialogo fruttuoso per entrambe.
In 7 anni di pontificato Papa Francesco ha scritto 2 encicliche, contro le 3 di Benedetto XVI in quasi 8 anni. Il record sono le 17 di Pio XII, in 19 anni di pontificato |
Un capitolo della Laudato Si' è dedicato anche alla tecnologia. Il paradigma tecnologico dominante è considerato un fattore decisivo nel contribuire alla crisi ambientale e alle sofferenze umane. La tecnologia è vista dal mondo come "la chiave del significato dell'esistenza". Essa non è mai neutra e gli sviluppi tecnologici sono sempre guidati dal profitto, una forma di avarizia istituzionalizzata, con poca attenzione alle conseguenze sociali e ambientali. "L'economia accetta qualsiasi avanzamento tecnologico, senza preoccuparsi dei possibili impatti negativi sugli esseri umani".
Per questo motivo il progresso scientifico e tecnologico non equivale al progresso dell'umanità e della storia. Siamo stati infatti delusi dall'aspettativa che "i problemi ambientali si risolvano semplicemente con l'applicazione di nuove tecnologie, senza bisogno di cambiamenti o considerazioni etiche".
Per questo motivo il progresso scientifico e tecnologico non equivale al progresso dell'umanità e della storia. Siamo stati infatti delusi dall'aspettativa che "i problemi ambientali si risolvano semplicemente con l'applicazione di nuove tecnologie, senza bisogno di cambiamenti o considerazioni etiche".
Commenti
Posta un commento