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400° - Morte di Gregorio XV

Il quinto dei 7 arcivescovi di Bologna diventati Papi, rimasto sul Trono di Pietro per appena 2 anni. L'8 luglio 1623 moriva a 69 anni Gregorio XV, al secolo Alessandro Ludovisi.

Alessandro Ludovisi venne eletto Papa con il nome di Gregorio XV il 9 febbraio 1621, a 67 anni. Morì l'8 luglio 1623, a 69 anni, nel Palazzo del Quirinale


Alessandro Ludovisi nacque il 9 gennaio 1554 a Bologna. Come tutti i Papi, era di famiglia nobile, ottavo figlio di Pompeo Ludovisi e Camilla Bianchini. A quindici anni Alessandro venne mandato dal padre a studiare teologia e filosofia al Collegio dei Gesuiti di Roma, passando poi al diritto al Collegio Germanico. Ottenne una laurea in giurisprudenza all'Università di Bologna.
Scelse a quel punto la vita sacerdotale, anche se non si sa con precisione la data della sua ordinazione. Divenne immediatamente Referendario della Segnatura Apostolica e lavorò per la corte pontificia fino al 1597, quando venne nominato Vicegerente di Roma, senza però essere elevato arcivescovo. Dopo appena un anno, tuttavia, preferì tornare alla sua professione di avvocato in veste di Uditore della Rota Romana. 
Il 12 marzo 1612, a 58 anni, venne nominato arcivescovo di Bologna e consacrato il 1° maggio successivo nella chiesa di Sant'Andrea al Quirinale dal cardinale Scipione Caffarelli - Borghese, Archivista e Bibliotecario.
Nel 1616 assunse anche l'incarico di nunzio apostolico in Savoia per dirimere, per conto di Paolo V, una controversia sul Monferrato tra il Duca di Savoia e il Re di Spagna. Nello stesso anno lo stesso Papa lo creò cardinale presbitero di Santa Maria in Traspontina.

Il 22 giugno 1622 Gregorio XV fondò la Congregazione de Propaganda Fide, che all'attività missionaria affiancava anche quella di curare i rapporti con le Chiese Orientali. Nel 2022 è diventata la Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo del nuovo Dicastero per l'Evangelizzazione

Il 28 gennaio 1621 Papa Paolo V morì a 68 anni nel Palazzo del Quirinale. I cardinali entrarono in Conclave a fine gennaio. Su 69 aventi diritto, parteciparono in 50. I cardinali erano molto divisi tra loro e fin da subito divenne chiara la difficoltà di arrivare a un nome unitario. A questo clima di incertezza contribuì la mancata elezione, per soli 3 voti, del cardinale Pietro Campori, neo-vescovo di Cremona, che venne elettoralmente bruciato. 
Il gesuita Roberto Bellarmino, che si era appena ritirato da Prefetto della Congregazione per l'Indice dei Libri Proibiti, attirò molta attenzione, ma rinunciò volontariamente a ogni tipo di candidatura. Il re di Spagna, dal canto suo, pose il veto sul cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria, veneziano, Prefetto della Congregazione per i Riti. 
Fu il cardinale Scipione Caffarelli - Borghese, Arciprete di San Pietro e Camerlengo del Collegio Cardinalizio, a proporre la candidatura di Ludovisi come nome di compromesso. Sul cardinale si creò un tale consenso che l'elezione avvenne per acclamazione. Fu l'ultima volta nella storia. 
Il 9 febbraio 1621, a 67 anni, Alessandro Ludovisi venne eletto Papa con il nome di Gregorio XV.
Fu il 5° dei 7 arcivescovi di Bologna a diventare Papa, accanto a:
- Cosma Migliorati, vescovo dal 1389 al 1390, eletto Papa Innocenzo VII nel 1390, mancato nel 1404 a 70 anni
- Tommaso Parentucelli, vescovo dal 1444 al 1447, eletto Papa Niccolò V nel 1447, mancato nel 1455 a 57 anni
- Giuliano Della Rovere, vescovo dal 1483 al 1502, eletto Papa Giulio II nel 1503, mancato nel 1513 a 59 anni
- Giulio De' Medici, vescovo nel 1518, eletto Papa Clemente VII nel 1523, mancato nel 1534 a 56 anni
- Prospero Lambertini, arcivescovo di Bologna dal 1531 alla morte (scelse di rimanerne formalmente arcivescovo nonostante l'elezione papale), eletto Papa Benedetto XIV nel 1740, mancato nel 1758 a 83 anni
- Giacomo Della Chiesa, arcivescovo dal 1907 al 1914, eletto Papa Benedetto XV nel 1914, mancato nel 1922 a 67 anni 


La tomba di Gregorio XV nella Cappella Ludovisi della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola. Suo nipote, il cardinale Ludovico Ludovisi, dopo l'erezione della chiesa vi volle trasferire le spoglie del Papa in segno di gratitudine per la canonizzazione di Sant'Ignazio, da lui voluta nel 1622

Il suo primo atto fu nell'intento di impedire, in futuro, le ingerenze dei sovrani cattolici di Francia, Austria e Spagna, che con i loro veti incrociati rendevano molto difficile l'elezione di un nuovo Papa. Non venne abolito il diritto di veto, ma con la costituzione apostolica Decet Romanum Pontificem venne affermata la necessità di una clausura totale dei cardinali durante il Conclave e una maggioranza di due terzi dei votanti per l'elezione del Papa, principi in vigore ancora oggi.
Nel 1618 era scoppiata la Guerra dei Trent'anni, che si concluderà nel 1648. Il Pontefice si dichiarò favorevole alla pace, ma sostenne sempre i monarchi cattolici della Lega Cattolica, uniti contro i protestanti. Fu lui a creare cardinale Armand-Jean du Plessis de Richelieu, primo ministro di Francia per 18 anni sotto re Luigi XIII.
Nel 1622, poi, Gregorio XV fondò la Congregatio de Propaganda Fide (attuale Dicastero per l'Evangelizzazione), l'organo che sovrintendeva all'opera missionaria della Chiesa, e introdusse la pena di morte per i reati di apostasia al demonio e per chi, con atti di stregoneria, avesse causato la morte di una persona. Fu l'ultimo provvedimento di un Papa contro la stregoneria.
Il suo pontificato fu di breve durata. Fin dall'inizio del pontificato iniziò a soffrire di calcoli renali e disturbi intestinali, che portarono la sua salute a deteriorarsi. Il 4 luglio 1623 subentrò una forte febbre, che lo portò alla morte l'8 luglio 1623, a 69 anni, nel Palazzo del Quirinale. Come tutti i Pontefici, venne sepolto nella Basilica di San Pietro, ma nel 1634 le sue spoglie vennero traslate in un monumento nella Cappella Ludovisi della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola.
Il 6 agosto 1623 i cardinali elessero come suo successore Maffeo Vincenzo Barberini, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, che assunse il nome di Urbano VIII.

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