Il Papa che promosse la Lega Santa e che scomunicò Elisabetta I d'Inghilterra per eresia. Il 1° maggio 1572 moriva Pio V, al secolo Michele Ghislieri, che la Chiesa venera dal 1712 come santo.
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Pio V, al secolo Michele Ghislieri, è stato il 225° Papa dal 7 gennaio 1566 al 1° maggio 1572. È stato l'unico Papa piemontese della storia e l'unico Santo nell'arco di oltre 600 anni |
Antonio Ghislieri nasce il 17 gennaio 1504 a Bosco, nel Ducato di Milano (oggi Bosco Marengo, vicino ad Alessandria). Appartiene alla nobile famiglia Ghislieri, esiliata da Bologna nel 1445, due generazioni prima della sua nascita. A 14 anni entra nei frati domenicani assumendo il nome di Michele e studiando nei conventi di Voghera, Vigevano e Bologna. Nel 1519 emette i voti perpetui a Vigevano e viene ordinato sacerdote ne 1528, a 24 anni, a Roma dal cardinale Innocenzo Cybo, legato apostolico di Bologna.
Michele sceglie l'insegnamento della teologia, prima nei conventi di Pavia, Alba e Vigevano, poi alle Università di Pavia e Bologna. Diventa poi priore a Soncino, Alba e due volte a Vigevano. Nel 1539 sovrintende alla ricostruzione del convento di San Michele a Venezia, nel 1542 diventa definitore provinciale e poi Superiore provinciale dell'Ordine per il Ducato di Milano.
In quegli anni Michele si fa portatore di una proposta riformatrice dell'Ordine, fondata su disciplina e prassi delle virtù monastiche. Passa ore della notte in preghiera e viaggia da solo a piedi e in silenzio.
Nel 1542, dopo pochi mesi dai suoi nuovi incarichi nell'Ordine, diventa commissario e vicario dell'Inquisizione per la diocesi di Pavia. A Parma, l'anno successivo, pubblica 36 tesi contro l'eresia luterana. Nel 1550 viene nominato inquisitore a Como e Bergamo, dove guida il processo contro il vescovo Vittorio Soranzo, accusato di eresia. La residenza di Ghislieri viene presa d'assalto e l'inquisitore riesce a fuggire, consegnando la documentazione sul vescovo a Roma al cardinale Gian Pietro Carafa, Prefetto del Sant'Uffizio, poi Papa Paolo IV.
Il 3 giugno 1551, a 47 anni, su proposta del cardinale Carafa, Michele Ghislieri diventa commissario generale dell'Inquisizione a Roma, occupandosi di processi contro i cardinali Reginald Pole e Giovanni Morone e contro l'umanista fiorentino Pietro Carnesecchi.
Nel 1555, dopo la morte di Giulio III, il cardinale Carafa viene eletto Papa con il nome di Paolo IV, facendo da subito di Ghislieri uno dei suoi collaboratori principali. Viene subito nominato Presidente della Commissione incaricata di redigere l'Indice dei Libri Proibiti e, il 4 settembre 1556, a 52 anni, vescovo di Sutri e Nepi e Inquisitore Generale a Milano e in Lombardia. Viene consacrato il 14 settembre successivo dal cardinale Giovanni Michele Saraceni, governatore emerito di Benevento. Il 15 marzo 1557, a 53 anni, viene creato cardinale presbitero di Santa Maria Sopra Minerva da Paolo IV. Il 14 dicembre 1558, a 54 anni, viene nominato Grande Inquisitore, con poteri illimitati a vita.
Il 18 agosto 1559 Paolo IV muore a 83 anni e, dopo un periodo in San Pietro, viene sepolto nella basilica di Santa Maria Sopra Minerva. In Conclave Ghislieri è uno dei cardinali che appoggiano l'elezione del camerlengo Giovanni Angelo Medici, eletto Papa il 26 dicembre 1559 con il nome di Pio IV, che porterà a conclusione il Concilio di Trento.
Il nuovo Papa lo conferma nell'incarico di Inquisitore Generale ma ben presto la linea intransigente di Ghislieri e quella più morbida del Papa si scontrano. Contravvenendo alle disposizioni del suo predecessore, Pio IV allontana Ghislieri da Roma, nominandolo il 17 marzo 1560, a 56 anni, vescovo di Mondovì. Nel 1561 opta per il titolo presbiterale di Santa Sabina.
Pio IV muore a Roma il 9 dicembre 1565, a 66 anni, per un'infezione alle vie urinarie. Al suo capezzale sono presenti San Carlo Borromeo e San Filippo Neri. Sepolto provvisoriamente in San Pietro, viene traslato nel 1583 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
Visto il disinteresse di Francia e Sacro Romano Impero, protagoniste sono la Spagna e gli Stati italiani. Il Conclave si apre il 20 dicembre 1565 nel Palazzo Apostolico a Roma. Dei 70 cardinali, sono presenti in 52. I cardinali erano sostanzialmente divisi in due gruppi, l'ala controriformista più dura, creata da Paolo IV e favorevole alla centralità dell'Inquisizione, e la fazione più moderata. Il favorito sembrava essere dalle prime votazioni Giovanni Alessandro Morone, vescovo di Novara, poi però osteggiato dalla fazione francese. Il più votato diventa Alessandro Farnese il Giovane, Arciprete della Basilica di San Pietro e legato apostolico di Avignone, che si ferma a 30 voti sui 34 necessari.
La svolta nello stallo arriva il 4 gennaio, quando il re di Spagna Filippo II dichiara il suo appoggio al cardinale Ghislieri. Secondo le cronache, dopo alcuni giorni di trattative, il 7 gennaio i cardinali scortano Ghislieri alla Cappella Paolina, dove viene eletto all'unanimità e per acclamazione, con ogni cardinale obbligato a dichiarare ad alta voce il proprio voto. Il 7 gennaio 1566, a 61 anni, Michele Ghislieri viene eletto Papa con il nome di Pio V. È il terzo domenicano a essere eletto Papa, dopo Niccolò V (1276) e Benedetto XI (1303 - 1304). Dopo di lui verrà eletto Papa anche il domenicano Pietro Francesco Orsini con il nome di Benedetto XIII (1724 - 1730). È l'unico Papa nella storia proveniente dal Piemonte.
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Pio V morì nelle sue stanze il 1° maggio 1572, a 68 anni. Dal 1588 è sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Venne beatificato nel 1672 da Clemente X e canonizzato nel 1712 da Clemente XI |
Nel 1571 Pio V crea la Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti, con lo scopo di aggiornare le opere sottoposte a censura, scorporandola dal Sant'Uffizio, e sotto il suo pontificato continuarono le condanne a morte di letterati, tra cui Pietro Carnesecchi, Aonio Paleario e Niccolò Franco. In materia liturgica, nel 1570, seguendo le indicazioni del Concilio di Trento, fissa la formula definitiva della messa nel Messale Tridentino, forma riformata e unificata del messale romano.
Contrariamente al predecessore, Pio V non si dimostra amichevole nei confronti degli ebrei, seguendo l'esempio di altri Stati europei. Nel 1567 li obbliga a vendere tutti i beni acquistati durante il pontificato precedente e nel 1569 li espelle dallo Stato Pontificio, a eccezione dei residenti nei ghetti di Roma, Ancona e Avignone.
Riguardo alle relazioni con l'estero, Pio V mette in atto un notevole sforzo diplomatico per far applicare le decisioni del Concilio di Trento negli altri Stati europei. Solo la Francia si oppone, mentre la Spagna accetta a patto che esse non interferiscano con il potere regale. Per ingraziarsi la monarchia francese, il Papa invia nel 1569 6mila uomini per aiutare l'esercito nella lotta agli ugonotti e media poi per la pace di Saint Germain, firmata nel 1570.
Nel 1570 Pio V scomunica Elisabetta I d'Inghilterra e riconosce come sovrana Maria Stuart di Scozia. L'atto segna la fine delle relazioni diplomatiche tra Regno Unito e Santa Sede per oltre tre secoli.
È Pio V, inoltre, a incoraggiare la nascita della Lega Santa dopo la presa ottomana di Nicosia e Famagosta, sull'isola di Cipro. Repubblica di Venezia, Regno di Spagna, Cavalieri di Malta, Repubblica di Genova, Granducato di Toscana, Ducato d'Urbino, Ducato di Parma, Repubblica di Lucca, Ducato di Ferrara, Ducato di Mantova e Ducato di Savoia si uniscono contro gli ottomani, sconfiggendoli nella Battaglia di Lepanto il 7 ottobre 1571.
Affetto da ipertrofia prostatica, Pio V muore nelle sue stanze il 1° maggio 1572, a 68 anni. Viene sepolto nella Basilica di San Pietro e traslato nel 1588 nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il 13 maggio viene eletto come suo successore il cardinale Ugo Boncompagni, che prende il nome di Gregorio XIII.
Il processo di beatificazione inizia nel 1616 per autorizzazione di Paolo V, su istanza dei domenicani. Nel 1672 Pio V viene beatificato da Clemente X dopo il riconoscimento di 8 miracoli. Il Pontefice viene santificato nel 1712 da Clemente XI. È l'unico Papa a essere santificato in sei secoli, tra Celestino V nel 1313 e Pio X nel 1954.
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