Una storia durata 40 anni esatti, con il compito di favorire il dialogo tra religione e universo culturale, in tutti i suoi aspetti. Il 20 maggio 1982 viene fondato il Pontificio Consiglio per la Cultura, che il prossimo 5 giugno cesserà di esistere.
"Favorisce le relazioni tra la Santa Sede ed il mondo della cultura, promuovendo in particolare il dialogo con le varie culture del nostro tempo, affinché la civiltà dell'uomo si apra sempre di più al Vangelo, e i cultori delle scienze, delle lettere e delle arti si sentano riconosciuti dalla Chiesa come persone a servizio del vero, del buono e del bello". Così nella Costituzione Apostolica Pastor Bonus del 1988, firmata da Giovanni Paolo II, viene descritto il Pontificio Consiglio per la Cultura, un organismo innovativo creato dallo stesso Pontefice sei anni prima, il 20 maggio 1982, con la lettera apostolica Fin dall'inizio.
La struttura iniziale è quella di un Presidente, un Segretario e un Aggiunto, senza Sottosegretari. Per guidare il nuovo organismo viene richiamato dalla pensione il cardinale francese Gabriel-Marie Garrone, 80enne. Era stato arcivescovo di Tolosa per un decennio, dal 1956 al 1966, più altri nove anni in precedenza come coadiutore, prima di essere chiamato in Vaticano come Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, il primo a guidare l'organismo con questo nome. Al vertice dal 1966 al 1980, creato cardinale nel 1967 da Paolo VI, aveva partecipato ai due Conclavi del 1978 ed era stato anche Camerlengo del Collegio Cardinalizio per un biennio, carica che Giovanni Paolo II sopprimerà nel 1997. Nel 1980, a 78 anni, si era ritirato per anzianità. Come Segretario viene scelto Hervé Carrier, 61 anni, gesuita canadese, rettore della Pontificia Università Gregoriana (mancato nel 2014 a 92 anni), e come Aggiunto il sacerdote Tommaso Mariucci.
Nel 1986 Garrone sceglie il primo Sottosegretario, il sacerdote salesiano Raffaele Farina, 52 anni, Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, incarico che mantiene. Era stato per sei anni Rettore della Pontificia Università Salesiana, incarico che riprenderà per altri cinque anni. Farina, oggi 88enne, dal 2007 è cardinale, dopo essere stato Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana e Archivista e Bibliotecario.
Un primo anno di svolta è il 1988. Due mesi prima della promulgazione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus, entrata in vigore il 28 giugno, Gabriel-Marie Garrone, a 86 anni, chiede di ritirarsi definitivamente. Morirà nel 1994, a 92 anni. Come nuovo Presidente, il Papa sceglie un altro francese, Paul Poupard, 57 anni, che dal 1980 guida il Segretariato per il Non Credenti, chiedendogli di mantenere la guida di entrambi. Poupard, oggi 91enne, cardinale dal 1985, guida il Pontificio Consiglio per quasi due decenni.
Nel 1993, su consiglio di Poupard, Giovanni Paolo II decide di accorpare il Pontificio Consiglio per il Dialogo con i Non Credenti in quello con la cultura, con l'obiettivo di trovare un comune terreno di dialogo attraverso la cultura. Carrier rinuncia come Segretario, lasciando il posto al numero due del Dicastero soppresso, il lazzarista sloveno Franc Rodè, 59 anni. Nel 1997 viene inviato in Slovenia come arcivescovo di Lubiana, per poi fare ritorno in Vaticano nel 2004 come Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ed essere creato cardinale nel 2006. Oggi ha 87 anni. La carica di Segretario Aggiunto, alla morte di don Tommaso Mariucci, non viene rinnovata.
Alla partenza di Rodè, il Pontificio Consiglio diventa totalmente a trazione francese con la promozione del premostratense P. Bernard Ardura, 49 anni, fino a quel momento Sottosegretario.
Benedetto XVI, grande estimatore di Poupard, conferma in blocco i vertici del Pontificio Consiglio per la Cultura, nonostante il cardinale sia oltre il limite di età. Anzi, nel 2006, alla partenza dell'arcivescovo inglese Michael Louis Fitzgerald, oggi cardinale, gli affida anche la guida del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Poupard resiste nel doppio incarico appena un anno. Nella primavera 2007 chiede di potersi ritirare. Il 25 giugno il cardinale francese Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario, lo sostituisce al Dialogo Interreligioso. A settembre, invece, lascia per anzianità (77 anni) anche il Pontificio Consiglio per la Cultura, stavolta a un italiano. È un sacerdote milanese, il 65enne Gianfranco Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana da 18 anni.
Ravasi, che nel 2010 viene creato cardinale, imprime una svolta più popolare al Pontificio Consiglio, accettando di collaborare con quotidiani e riviste e comparendo anche in televisione. Nel 2011 inaugura a Parigi il Cortile dei Gentili, organismo permanente fatto per incontrare personalità di religione differente e sensibilizzare al dialogo.
Nel 2012 il Pontificio Consiglio incorpora la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, dedita alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Chiesa. Benedetto XVI decide anche di istituire la Pontificia Accademia di Latinità per promuovere lo studio e la diffusione del latino, al posto della Fondazione Latinitas, rendendola dipendente dal Pontificio Consiglio.
La parola fine alla storia del Pontificio Consiglio per la Cultura è stata scritta dalla nuova Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, che stabilisce che dal 5 giugno il Pontificio Consiglio si fonderà con la Congregazione per l'Educazione Cattolica nel Dicastero per la Cultura e l'Educazione, diviso in due sezioni. Probabilmente in quella data si ritirerà per anzianità anche il cardinale Ravasi, che a ottobre varcherà la soglia degli 80 anni.
Commenti
Posta un commento