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20° - Attentati 11 Settembre

Gli attentati più sanguinosi della storia, con un bilancio di 2977 morti più i 19 terroristi e oltre 25mila feriti. L'11 settembre 2001 due aerei distruggono le Twin Towers di New York, che ospitano il World Trade Center, un altro colpisce il lato ovest del Pentagono ad Arlington e un quarto, grazie alla ribellione dei passeggeri contro i dirottatori, cade vicino a Shanksville, in Pennsylvania, diretto verso Washington, probabilmente contro il Campidoglio o la Casa Bianca. 

La mattina dell'11 settembre 2001 3 aerei dirottati da 19 terroristi di Al Qaeda colpiscono le Twin Towers di New York, sede del World Trade Center, e il lato ovest del Pentagono ad Arlington. Un quarto aereo diretto a Washington si schianta a Shanksville. I morti sono 2996, più circa 25mila feriti

 

La mente dietro agli attentati dell'11 settembre è Osama Bin Laden, un nome rimasto leggendario in una parte del mondo arabo anche dieci anni dopo la sua morte. Sotto la sua guida, Al Qaeda è riuscita a colpire al cuore l'Occidente come mai prima, in mondovisione e nel suo cuore economico-finanziario. Bin Laden si unisce ad Al Qaeda negli anni '80, quando si unisce alla resistenza dei mujaheddin sui monti dell'Afghanistan durante l'invasione sovietica. Durante quel periodo si avvicina ad Ayman Al-Zawahiri, oggi 70enne capo di Al Qaeda, e si radicalizza. Nel 1988 struttura Al Qaeda come organizzazione terroristica internazionale, la prima nella storia, e ne diventa il capo indiscusso.
Nel 1996 Bin Laden chiede che le truppe americane rimaste in Arabia Saudita dopo la Guerra del Golfo lascino il Paese. Visto il mancato ritiro degli Stati Uniti da Riad, due anni dopo lancia una fatwa, chiamando i musulmani alla jihad contro gli americani. La presenza di militari "infedeli" nel Paese che ospita Medina e La Mecca, i siti religiosi più importanti per l'Islam, viene giudicata un affronto.
Dopo gli attentati, nel 2002, scriverà una Lettera all'America in cui spiegherà le motivazioni dell'attacco: supporto a Israele, presenza di militari Usa in Arabia Saudita, sanzioni contro l'Iraq, governi filoamericani in Medio Oriente e sostegno americano in conflitti contro i musulmani, come Somalia, Libano e Cecenia.
Torniamo agli Anni Novanta. Nel 1996 è Khalid Sheikh Mohammed, braccio destro di Bin Laden, a concepire un piano per un attacco terroristico su larga scala su territorio americano. I vertici di Al Qaeda si sono appena trasferiti dal Sudan all'Afghanistan, giudicato più impenetrabile. Il 7 agosto 1998 Al Qaeda si impone all'attenzione mondiale lanciando il primo attacco agli Stati Uniti: due autobombe esplodono davanti alle ambasciate Usa di Dar Es-Salaam, in Tanzania, e Nairobi, Kenya, uccidendo 224 persone (la maggior parte in Tanzania), di cui 12 cittadini americani. I vertici di Al Qaeda finiscono nella lista dei ricercati più pericolosi al mondo.
Nel 1999 Bin Laden decide di iniziare la progettazione concreta dell'attentato. Inizialmente delega l'operazione al suo vice Mohammed Atef, ma ben presto finisce per occuparsene in prima persona, scegliendo come bersaglio la US Bank di Los Angeles (poi scartata) e selezionando gli uomini adatti: istruiti, esperti di inglese e abituati alla vita occidentale. Quattro di loro sanno anche pilotare un aereo.
Dopo due anni di addestramento e coordinamento, Bin Laden sceglie come data l'11 settembre. Non un giorno casuale: l'11 settembre 1683 il re di Polonia Giovanni III Sobieski diede inizio alla controffensiva che spezzò l'assedio ottomano di Vienna, una data ritenuta l'inizio del dominio dell'Occidente sull'Islam.
La CIA era a conoscenza che Al Qaeda stesse preparando un attentato più pericoloso del solito ma ignorò l'allarme dell'FBI, che riteneva imminente un'operazione su larga scala che prevedeva l'utilizzo di aerei. La CIA era dell'opinione che fosse impossibile dirottare un aereo negli Stati Uniti e ritenne più probabile che l'attentato avrebbe eventualmente avuto luogo in Arabia Saudita o Israele.

Circa mezz'ora dopo gli schianti di New York, alle 9:37 un aereo colpisce il lato ovest del Pentagono, uccidendo 125 persone più 59 passeggeri. L'edificio venne completamente ripristinato in meno di un anno

La mattina dell'11 settembre 2001, in modo coordinato, 19 terroristi prendono il controllo di 4 voli commerciali, scelti tra quelli a lunga percorrenza per la maggior quantità di carburante a bordo:
- Boeing 767 da Boston a Los Angeles, con 87 persone a bordo. Impatta alle 8:46 contro la Torre Nord del World Trade Center di New York
- Boeing 767 da Boston a Los Angeles, con 60 persone a bordo. Impatta alle 9:03 contro la Torre Sud del World Trade Center di New York
- Boeing 757 da Washington a Los Angeles, con 59 persone a bordo. Impatta alle 9:37 contro il lato ovest del Pentagono ad Arlington
- Boeing 757 da Newark a San Francisco, con 40 persone a bordo. Si schianta alle 10:03 vicino a Shanksville. Dopo aver saputo di altri aerei dirottati a scopo terroristico, i passeggeri si ribellano ai dirottatori, che si schiantano intenzionalmente pur di non arrendersi

Alle 9:42 la FAA (Federal Aviation Administration) ordina l'entrata in vigore del protocollo d'emergenza sui voli per la prima volta nella storia: sospensione immediata di tutti i voli civili negli Stati Uniti e ordine di atterraggio a tutti gli aerei in volo. Di fronte allo sguardo attonito di tutto il mondo, la Torre Sud crolla alle 9:59, seguita dalla Torre Nord alle 10:28. Quest'ultimo crollo colpisce il vicino edificio del 7 World Trade Center, che collassa a sua volta alle 17:21.
Dopo gli Stati Uniti è l'Inghilterra a contare il numero più alto di vittime, ben 67. L'Italia perde 10 cittadini. Dei 2996 morti totali, 1108 devono tuttora essere identificati.

Osama Bin Laden era nato in Arabia Saudita il 10 marzo 1957, figlio di un miliardario nel settore delle costruzioni con forti legami con la famiglia reale. Padre di una ventina di figli, è stato leader di Al Qaeda dal 1988, dando all'organizzazione una struttura internazionale. Venne ucciso il 2 maggio 2011, a 54 anni, in un'operazione speciale dei Navy Seals americani ad Abbottabad, in Pakistan

 

Dopo l'immane shock, gli Stati Uniti passano al contrattacco. Il 14 settembre il Congresso autorizza il Presidente a usare ogni mezzo contro fiancheggiatori dei terroristi, legge speciale tuttora in vigore. Washington e la Nato ordinano al regime talebano dell'Afghanistan di consegnare Bin Laden e i vertici di Al Qaeda.
Di fronte al rifiuto, il 7 ottobre 2001 Stati Uniti e Inghilterra danno inizio all'invasione dell'Afghanistan, terminata solo il 31 agosto 2021 dopo un ventennio complicato. Nel giro di due mesi le truppe americane rovesciano il regime talebano, che aveva scelto Kandahar come sede operativa. È l'inizio della Guerra al Terrore lanciata dall'amministrazione di George W. Bush.
Il sospetto (poi rivelatosi infondato) di un sostegno ai terroristi da parte del regime di Saddam Hussein in Iraq apre la strada alle prime sanzioni al Paese, poi culminate con l'invasione da parte di truppe della Nato il 19 marzo 2003. Anche in questo caso, nel giro di due mesi il regime viene rovesciato.
Nel frattempo, negli Stati Uniti inizia la ricostruzione. La sezione danneggiata del Pentagono viene ripristinata a livello completamente operativo nel giro di appena un anno. L'edificio del 7 World Trade Center venne ricostruito nel 2006 e subito dopo cominciano i lavori per la sede principale del complesso, chiamata One World Trade Center, inaugurata il 20 maggio 2013. Era l'edificio più alto dell'emisfero occidentale del globo con 541 metri di altezza.
L'edificio non viene però costruito sul sito originale delle Torri Gemelle, chiamato Ground Zero. In quel luogo nel 2011, decimo anniversario degli attentati, viene inaugurato un memoriale e nel 2014 un museo. Di fronte al lato ovest del Pentagono dal 2008 sorge un'installazione permanente con 184 panchine, una per ogni vittima. Nel 2015 a Shanksville, a 500 metri dal luogo dello schianto, è stata piazzata un'installazione in vetro e cemento.

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