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30° - Indipendenza della Croazia

L'ultimo membro a entrare nell'Unione Europea e uno degli Stati chiave del complesso puzzle balcanico. Il 25 giugno 1991 la Croazia dichiarava la sua indipendenza dalla Jugoslavia, scatenando una guerra durata 4 anni contro l'esercito a guida serba.

Il 25 giugno 1991 la Croazia dichiarò la sua indipendenza dalla Jugoslavia. Ne seguì una guerra di 4 anni con la Serbia, vinta nel 1995 dalla Croazia. Nel 2013 il Paese è entrato nell'Unione Europea


I primi popoli documentati in territorio croati sono Illiri e Liburni, oltre alle colonia greche a Hvar, Korcula e Vis. Queste popolazioni vennero spazzate via dall'Impero Romano, che nel 9 d.C. annettè la zona. L'imperatore Diocleziano era nativo della Croazia e per questo fece costruire un grande palazzo a Spalato, dove si ritirò dopo la sua abdicazione nel 305, e un anfiteatro a Pula, il 6° più grande dell'Impero. Giulio Nepote, ultimo Imperatore d'Occidente di fatto, dopo la sua fuga dall'Italia nel 475 governò per un breve periodo i suoi possedimenti proprio da Spalato. Dopo il crollo dell'Impero, le invasioni di Avari e Croati distrussero quasi tutte le vestigia romane.
Nell'818 venne fondato il Ducato di Croazia e affidato a Borna, primo duca, di fatto vassallo dell'Impero Carolingio. Dopo due decenni, il ducato si allontanò dalla Francia e abbracciò il cristianesimo: il Duca Branimir venne riconosciuto come cattolico da Papa Giovanni VIII nell'879. Il Ducato diventò Regno pochi anni dopo, nel 925, con Re Tomislav

Re Tomislav divenne nel 925 il primo sovrano della Croazia, dando inizio alla dinastia dei Trpimirovic, che si estinse circa due secoli dopo. Dieci anni di guerra portarono poi all'unione delle corone di Croazia e Ungheria sotto re Coloman


La dinastia Trpimirovic, iniziata da Tomislav, si estinse nel 1091 con la morte di Stjepan II. Ladislao I d'Ungheria, fratellastro del padre, reclamò per sè la corona croata, causando una guerra che portò all'unione delle due corone nel 1102 sotto re Coloman. Il sovrano continuò a risiedere in Ungheria, delegando il governo a un vicerè e a un Parlamento locale. 
Nel 1428 Venezia conquistò tutta la Dalmazia tranne Dubrovnik, divenuta città-stato indipendente. Il colpo più duro arrivò però dall'altro fronte, quando nel 1526 a Mohacs l'Impero Ottomano sconfisse le armate ungheresi uccidendo il re Luigi II. Il Parlamento si riunì a Cetin e scelse Ferdinando I d'Asburgo come nuovo re. 
Nel 1593 A Sisak gli ottomani vennero sconfitti e i confini ristabiliti. La Croazia si trovava però divisa e in una zona di confine tra le grandi potenze nelle 7 guerre tra Venezia e Impero Ottomano.
Fu Napoleone a ridisegnare la mappa, occupando tra il 1797 e il 1809 tutta la costa adriatica, ponendo fine alla Serenissima e stabilendo le Province Illiriche dell'Impero. L'Inghilterra reagì bloccando l'Adriatico fino alla battaglia navale di Vis nel 1811. Due anni più tardi l'Austria riconquistò la zona.
Il Congresso di Vienna nel 1815 formò il Regno di Dalmazia e il Litorale Croato con sovranità austriaca. Durante le rivolte in Ungheria del 1848 la Croazia si schierò con l'Austria.
Nel 1867 le corone di Austria e Ungheria vennero unite in un'unica entità, l'Impero Austro-Ungarico, così come i due regni di Croazia e Slavonia. Il Regno di Dalmazia rimase sotto il controllo austriaco, conferendo a Rijeka ampie autonomie come città-stato.

Franjo Tudman, dal 1990 Presidente della Repubblica Socialista di Croazia, ancora annessa alla Jugoslavia, venne confermato primo Presidente della Croazia indipendente nel 1992. Mantenne la carica fino alla morte, avvenuta il 10 dicembre 1999 a 77 anni


Dopo la Grande Guerra, il 29 ottobre 1918 il Parlamento croato dichiarò l'indipendenza dall'Austria, formando un unico Stato con sloveni, croati e serbi, che due mesi dopo aderì al Regno di Serbia. La Costituzione del 1921 però abolì il Parlamento croato e qualunque tipo di autonomia, alzando la tensione tra serbi e croati.
Nel 1928 Stjepan Radic, leader del Partito Croato dei Contadini, venne assassinato e sulla Serbia venne posto un rigido controllo militare da re Alessandro I di Serbia, che si impose il nome di Unificatore. Nel 1931 le crescenti tensioni indussero il re a modificare la costituzione in senso federale e a cambiare il nome dello Stato in Jugoslavia. La Croazia ottenne un banato con ampia autonomia.
Nell'aprile 1941 la Jugoslavia venne occupata dalle forze dell'Asse, che crearono lo Stato Indipendente di Croazia, un fantoccio sotto il controllo nazista affidato al dittatore Ante Pavelic, un ustascia croato ultranazionalista.
Nel 1941 in Jugoslavia si formò la prima unità militare partigiana della guerra che, aiutata dagli Alleati, nel 1944 riuscì a liberare Belgrado con l'assistenza delle truppe sovietiche. Il comandante dei partigiani Josif Broz, nome di battaglia Tito, divenne il dittatore della nuova Jugoslavia comunista. Negli Anni '70 il movimento indipendentista croato riprese vigore ed esplose dopo la morte di Tito nel 1980. Nel 1990 la spaccatura del Partito Comunista permise le prime elezioni libere in Croazia, con la vittoria del nazionalista Franjo Tudman.
Il 25 giugno 1991 la Croazia dichiarò la propria indipendenza dalla Jugoslavia. L'esercito jugoslavo e gruppi paramilitari serbi attaccarono militarmente la Croazia, portando la regione in guerra. Il conflitto si risolse il 5 agosto 1995 con la vittoria militare della Croazia. Il 1° luglio 2013 la Croazia è entrata nell'Unione Europea, ultimo Paese finora a fare il suo ingresso nell'Europa dei 27 (all'epoca 28).

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