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500° - Scomunica di Martin Lutero

Il 3 gennaio 1521 Leone X scomunicava Martin Lutero con la bolla Decet Romanum Pontificem. Era così sancita l'irrimediabilità dello scontro tra la cultura cattolica e quella protestante. La scomunica non è mai stata tolta dalla Chiesa.

Martin Lutero era stato avvertito con la bolla Exsurge Domine di Leone X nel 1520: sarebbe stato scomunicato se non avesse ritrattato. Lutero rispose bruciando pubblicamente la bolla. La definitiva scomunica arrivò con la bolla Decet Romanum Pontificem del 3 gennaio 1521 


Martin Lutero nacque il 10 novembre 1483 da Hans Luther e Margarethe Lindemann a Eisleben, nella Sassonia - Anhalt, che oggi in suo onore si chiama Lutherstadt Eisleben. Nel 1484 la famiglia si trasferì a Mansfeld, dove il padre gestiva alcune miniere di rame e fonderie. Hans voleva che il figlio diventasse avvocato e lo mandò a studiare grammatica, retorica e logica a Magdeburgo e Eisenach. Per 4 anni andò all'università di Erfurt, esperienza che lo segnerà negativamente. Iniziò gli studi in legge ma li abbandonò quasi subito, e anche la filosofia non faceva per lui.
Un giorno, mentre tornava dall'università, un fulmine cadde molto vicino a lui ed egli, per paura di morire, gridò: "Aiutami, Sant'Anna! Diventerò un monaco". Nonostante la furia del padre, che considerava la sua scelta come uno spreco della sua educazione, il 17 luglio 1505 entrò nel Monastero di Sant'Agostino a Erfurt. Spiritualmente furono anni difficili. Aiutato dal suo superiore Johann Von Staupitz, venne ordinato sacerdote il 3 aprile 1507, a 23 anni, da Jerome Schultz, vescovo di Brandeburgo. Ottenne due lauree in studi biblici e un dottorato in teologia e scelse di succedere al suo maestro Von Staupitz nell'insegnamento all'Università di Wittenberg, appena istituita. Nel 1515 venne nominato vicario provinciale dell'Ordine in Sassonia e Turingia, con il compito di supervisionare le attività degli 11 monasteri delle due regioni.
 


Martin Lutero nacque a Eisleben il 10 novembre 1483. Fu docente di teologia, sacerdote, frate agostiniano e compositore, fu colui che diede avvio alla Riforma protestante. Morì nella città natale il 18 febbraio 1546, a 62 anni. La scomunica di Leone X non è mai stata tolta


Fu Johann Tetzel l'uomo che fece scattare in Lutero la molla del distacco da Roma. Tetzel, frate domenicano, venne mandato in Germania dallo Stato Pontificio per vendere indulgenze allo scopo di costruire la Basilica di San Pietro. Il 31 ottobre 1517 Lutero scrive al suo vescovo una lettera di protesta contro la vendita delle indulgenze, allegando una copia della sua Disputa di Martin Lutero sul potere e l'efficacia delle indulgenze, 95 punti in cui contestava la pratica messa in atto dalla Chiesa. Il documento diventerà poi noto come le 95 Tesi. Dato che, secondo la dottrina, solo Dio può rimettere i peccati, quindi chi vendeva la salvezza per denaro commetteva un grave peccato. 
Lutero fu talmente scandalizzato dalla pratica che affisse le 95 Tesi sulla porta della Basilica di Ognissanti a Wittenberg. Presto le Tesi vennero tradotte in tedesco e in tutte le lingue europee, circolando in breve tempo in tutta Europa.
L'arcivescovo di Magonza non rispose mai alla lettera di Lutero, ma la girò immediatamente in Vaticano, visto il trambusto che stava causando. Papa Leone X inviò ad Augusta il cardinale Tommaso De Vio per esaminare Lutero (che si era rifiutato di andare a Roma), ma il carattere infuocato di Lutero fece saltare ogni possibilità di compromesso. 
Il limite venne oltrepassato quando Lutero interpretò diversamente il passo del Vangelo di Matteo in cui Gesù conferisce a Simone il nome di Pietro, considerato fondativo dell'autorità papale. Secondo il frate, la Bibbia non conferiva al Pontefice il diritto esclusivo di interpretazione della Scrittura e, di conseguenza, né i Papi né i Concili ecumenici erano infallibili. 
La Chiesa giudicò irreversibilmente Lutero come eretico. Il 15 giugno 1520, con la bolla papale Exsurge Domine, Leone X avvertì Lutero che sarebbe stato scomunicato se non avesse ritrattato 41 asserzioni tratte dai suoi scritti, tra cui le 95 Tesi. Per tutta risposta, il 10 dicembre, il frate bruciò pubblicamente la bolla a Wittenberg. Il 3 gennaio 1521, con la bolla Decet Romanum Pontificem, Lutero veniva scomunicato.

Dopo la scomunica del Papa, l'imperatore cattolico Carlo V convocò il 28 gennaio 1521 la Dieta di Worms per giudicare Lutero. Il frate rifiutò di ritrattare quanto aveva scritto. L'Editto di Worms, firmato da Carlo V il 25 maggio 1521, poneva così Lutero fuorilegge, dando inizio alle guerre di religione in Germania


Ad aprile 1521 Carlo V convocò la Dieta di Worms, l'assemblea con cui l'Impero avrebbe dovuto prendere posizione sul luteranesimo. Lutero si rifiutò di ritrattare e Carlo V, cattolico, firmò il 25 maggio 1521 l'Editto di Worms, in cui si stabiliva che Lutero era un fuorilegge e tutti i suoi scritti dovevano essere distrutti. Dare cibo e riparo al frate era proibito e chiunque avrebbe potuto ucciderlo senza conseguenze. 
Dopo un periodo di confinamento al Castello di Wartburg, ad Eisenach, Lutero tornò segretamente a Wittenberg e riprese a predicare. I predicatori luterani al suo fianco fecero scoppiare alcune sanguinose rivolte a partire dal 1524. Lutero tolse però il suo appoggio alla ribellione violenta e i principi protestanti vennero sconfitti il 15 maggio 1525 dalla Lega di Svevia nella Battaglia di Frankenhausen
Il 13 giugno 1525 Lutero si sposò con Katharina Von Bora, una delle 12 suore che aveva aiutato a fuggire dal convento cistercense di Nimbschen nascondendole in barili. La coppia ebbe 6 figli. 
Dopo anni di organizzazione della sua nuova Chiesa, preghiera, scrittura e predicazione, la salute di Lutero cominciò a deteriorarsi rapidamente a partire dal 1531. Lutero morì alle 2:45 del mattino del 18 febbraio 1546, a 62 anni, dopo un violento ictus. Venne sepolto nella Chiesa di Ognissanti di Wittenberg, davanti al pulpito, dove giace ancora oggi. Quando l'anno seguente le truppe di Carlo V entrarono a Wittenberg, l'imperatore ordinò loro di non toccare la sepoltura. 

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