Il suo nome è scritto a caratteri cubitali sulla facciata della Basilica di San Pietro, anche se pochi ci fanno caso. Il 28 gennaio 1521 moriva a 68 anni Paolo V, al secolo Camillo Borghese.
Camillo Borghese nacque a Roma il 20 settembre 1552.
Era il primo dei 7 figli di Marcantonio Borghese, nobile avvocato originario di Siena, e della nobildonna romana Flaminia Astalli.
Camillo studiò a Perugia e Padova e, dopo una laurea in utroque iure, dapprima iniziò a fare l'avvocato come il padre, ma poi scelse il sacerdozio. Venne ordinato sacerdote il 20 ottobre 1577, a 25 anni.
Dati gli ottimi rapporti tra la famiglia Borghese e la corte pontificia, entra in Vaticano come referendario della Segnatura di Giustizia. Fu poi vicario dell'Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore e datario della Penitenzieria Apostolica.
Nel 1588 Sisto V lo nomina vicelegato a Bologna, dove rimane per due anni, prima di tornare a Roma come Uditore del Tribunale della Sacra Rota.
La svolta arriva nel 1595, quando viene nominato nunzio apostolico nel Regno di Spagna. Il 5 giugno 1596, a 43 anni, viene creato cardinale presbitero di Sant'Eusebio da Clemente VIII.
Il 14 aprile 1597 Camillo Borghese viene richiamato in Italia come vescovo di Jesi. Viene consacrato il 27 maggio successivo da Clemente VIII, che nel 1603 lo richiama in Vaticano come Segretario dell'Inquisizione Romana.
Il 27 aprile 1605 morì a 69 anni Leone XI (Alessandro di Ottaviano de' Medici di Ottajano), papa per soli 26 giorni. Nessun pontificato dopo di lui è durato di meno.
Camillo Borghese venne eletto Papa il 16 maggio 1605, a 52 anni, come figura di compromesso tra il partito italiano e quello spagnolo all'interno del Sacro Collegio. Scelse il nome di Paolo V. Il suo primo atto fu rimandare nelle loro diocesi tutti i vescovi residenti a Roma, dato che il Concilio di Trento aveva stabilito che ogni vescovo dovesse risiedere nella propria diocesi. Borghese era animato, come i suoi predecessori, da un forte sentimento antiveneziano, visto che la Serenissima continuava a difendere la sua indipendenza dallo Stato Pontificio.
Paolo V incontrò nel 1616 Galileo, dopo la lettera del cardinale Roberto Bellarmino che lo invitava a non sostenere la teoria eliocentrica di Copernico. È tuttora oggetto di discussione l'esistenza di un divieto di insegnamento di tale teoria.
Paolo V fu il Papa che nel 1610 canonizzò San Carlo Borromeo.
La tensione con Venezia salì alle stelle, ai limiti della guerra. Su consiglio dell'avvocato Paolo Sarpi, la città approvò due leggi con cui si vietava l'alienazione del patrimonio immobiliare a favore della Chiesa e si rendeva necessaria l'approvazione statale per la costruzione di nuove chiese. Due sacerdoti vennero arrestati per crudeltà.
Nel 1606 Paolo V lanciò una scomunica su tutti i governanti veneziani e un interdetto sulla città. Venezia rispose espellendo tutti i religiosi che rifiutavano di adeguarsi alla legge, tra cui gesuiti, cappuccini e teatini. Un anno dopo si giunse a una mediazione grazie a Francia e Spagna, ma nel 1607 il Papa pose una taglia su Paolo Sarpi, che sopravvisse a due tentativi di omicidio e 15 coltellate.
A Roma, fu Paolo V a finanziare il completamento della facciata della Basilica di San Pietro, dove ancora oggi campeggia il suo nome.
Nel 1620 la salute del Papa iniziò a declinare vistosamente. A ottobre ebbe un primo ictus, a cui ne seguirono altri due. Il 28 gennaio 1621 Paolo V morì a 70 anni al Palazzo del Quirinale, sei ore dopo l'ultimo colpo apoplettico. Fu sepolto nella Cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore.
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