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375° - Elezione di Innocenzo X

Il 15 settembre 1644 veniva eletto Papa Innocenzo X, l'uomo del 14° Giubileo e della condanna ai giansenisti. Al secolo Giovanni Battista Pamphilj, fu il successore di Urbano VIII Barberini e morì nel 1655. 


Innocenzo X nel celebre ritratto di Diego Velazquez dipinto nel Giubileo del 1650, quando il Pontefice aveva 76 anni. È conservato alla Galleria Doria Pamphilj di Roma

Giovanni Battista Doria Pamphilj nacque a Roma il 6 maggio 1574. La famiglia Doria Pamphilj era tra le più influenti della nobiltà romana e Giovanni Battista, sesto dei nove figli di Camillo e Maria Cancellieri del Bufalo, venne destinato alla carriera ecclesiastica, essendogli quasi impossibile assumere la guida della famiglia. Lo aiutò anche la parentela con Alessandro VI Borgia, Papa dal 1492 al 1503. 
Suo zio, il cardinale Girolamo Pamphilj, fu il primo porporato della famiglia e aiutò il nipote negli studi a Roma, presso il collegio dei Gesuiti e all'Università La Sapienza, dove si laureò in legge nel 1594.  
Per tre anni è avvocato concistoriale, prima di diventare uditore della Rota Romana e canonico della Penitenzieria Apostolica. Il 26 marzo 1621, a 46 anni, viene nominato nunzio apostolico a Napoli, senza carattere episcopale. La svolta arriva nel 1625, quando diventa notario del neo-cardinale Francesco Barberini, che accumulava su di sè gli incarichi di Archivista, Bibliotecario e Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. 
Viene ordinato sacerdote soltanto a gennaio 1626, a 51 anni, e subito elevato al rango di Patriarca titolare di Antiochia del Latini. Viene consacrato il 25 gennaio dal cardinale Laudivio Zacchia, vescovo di Montefiascone e Corneto, Prefetto del Palazzo Apostolico e Maestro di Camera della Corte Pontificia. Il 30 maggio riceve la prestigiosa nomina a nunzio apostolico in Spagna.


Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, fu il predecessore di Innocenzo X. Eletto Papa nel 1623, arricchì San Pietro del famoso baldacchino di Gianlorenzo Bernini


Viene creato cardinale nel 1627 da Urbano VIII ma la sua elevazione viene mantenuta in pectore. È ancora facoltà del Papa, infatti, creare cardinali senza rivelarli pubblicamente fino a una certa data a sua discrezione. La pratica oggi è caduta in disuso, ma allora venne ufficializzata il 19 novembre 1629, a 55 anni. Doria Pamphilj assunse il titolo di Sant'Eusebio. La famiglia, estinta dal 1760, ebbe altri due cardinali: 
  • Camillo Francesco Maria Pamphilj, creato cardinale nel 1644 proprio dallo zio Pontefice e spontaneamente dimissionario nel 1647 dopo essere stato Ammiraglio della Flotta Pontificia, legato apostolico ad Avignone e Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
  • Benedetto Pamphilj, cavaliere ospitaliere di Malta, creato cardinale nel 1681 da Innocenzo XI, fu Arciprete della Basiliche di Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, Archivista, Bibliotecario e legato apostolico a Bologna.
Nel 1639 Giovanni Battista Doria Pamphilj viene richiamato a Roma come Prefetto della Congregazione per l'esecuzione delle decisioni del Concilio di Trento e nel 1643 viene eletto Vice-Camerlengo del Sacro Collegio. 

Il 29 luglio 1944, a 76 anni muore Urbano VIII, Papa per oltre vent'anni. Il 9 agosto, dopo i funerali, si aprì nel Palazzo Apostolico di Roma il Conclave per la sua successione. Il re di Spagna, per mano del cardinale Gil d'Albornoz, pose il veto sul cardinale Giulio Cesare Sacchetti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, mentre il cardinale Giulio Mazzarino non giunse a Roma in tempo per rendere effettivo il veto del re di Francia contro Doria Pamphilj. Furono sufficienti tre scrutini e trentasette giorni di clausura: il 15 settembre 1644 venne eletto con 53 voti su 57 il 70enne Giovanni Battista Doria Pamphilj, che scelse il nome di Innocenzo X. Venne incoronato il 4 ottobre dal cardinale protodiacono Carlo de' Medici e per festeggiare venne illuminata la cupola della Basilica di San Pietro per la prima volta nella storia.


Innocenzo X volle posizionare in Piazza Navona nel 1647 l'obelisco rinvenuto nel Circo di Massenzio, lungo la Via Appia. Nel 1651 Bernini vi costruì la Fontana dei Quattro Fiumi: Danubio, Nilo, Gange e Rio de la Plata


Nei primi anni Innocenzo si limitò a portare avanti quanto iniziato dal suo predecessore, confermando la giurisdizione del Patriarcato delle Indie Occidentali, regolamentando lo statuto dei gesuiti e soppresse i conventi italiani con meno di 6 monaci. Fece discutere il suo divieto ai cardinali di indossare stemmi nobiliari. 
Nel 1650 celebrò il 14° Giubileo della Chiesa, aprendo in prima persona la Porta Santa della Basilica di San Pietro e celebrò una fastosa messa in Piazza Navona. Proprio in quell'anno Gianlorenzo Bernini scolpì la Transverberazione di Santa Teresa d'Avila e si diedero inizio ai lavori di Palazzo Montecitorio. Innocenzo indisse altri due Giubilei straordinari, nel 1648 per invocare l'aiuto di Dio sulla città di Roma e nel 1654 per Olanda e Indie Occidentali. 
Nel 1647 fece innalzare in Piazza Navona l'enorme obelisco ritrovato nel Circo di Massenzio, sulla via Appia, e affidò a Bernini la costruzione della Fontana dei Quattro Fiumi. Vennero anche completati il Palazzo di Propaganda Fide e la Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, questa volta disegnata dal rivale di Bernini, l'architetto Francesco Borromini. La famiglia Pamphilj approfittò del suo pontificato per costruire Villa Doria Pamphilj - oggi enorme parco pubblico sul Gianicolo - e un fastoso palazzo in Piazza Navona. 

La questione più spinosa che dovette affrontare fu il giansenismo, dichiarato eretico in cinque proposizioni da Urbano VIII, ma il dibattito in Francia era proseguito. Ottantacinque vescovi francesi su 96 chiesero al Vaticano una condanna ufficiale di tutta la dottrina del teologo olandese e il Papa rispose creando una speciale commissione affidata al cardinale Francesco Albrizzi, Assessore al Sant'Uffizio. Nel 1651 emise una bolla in cui ribadiva la condanna alle cinque proposizioni, confermando quanto già deciso dal predecessore. La novità fu l'accettazione dei vescovi francesi, in totale autonomia rispetto alla Corona. 

In politica estera, Innocenzo X assistette nel 1648 alla firma del Trattato di Westfalia, che metteva fine alla Guerra dei Trent'anni e veniva stabilita la legislazione religiosa tedesca: il principe di ogni Stato avrebbe scelto se professarsi cattolico o protestante e il suo popolo avrebbe dovuto adeguarsi, mentre le due confessioni venivano parificate davanti alla legge. Il punto che fece infuriare la Chiesa fu la secolarizzazione di tutti i suoi domini, comprese le province della Germania centrale e settentrionale. Come suo delegato il Papa scelse l'arcivescovo Fabio Chigi, nunzio apostolico a Colonia, che gli succederà sul trono pontificio con il nome di Alessandro VII.
Nel 1653 la guerra civile irlandese si concluse con la vittoria dei britannici guidati dal generale Oliver Cromwell, che mise fuori legge la religione cattolica in favore di quella anglicana. La sconfitta fu indolore: la maggior parte della popolazione rifiutò di obbedire. Innocenzo X tentò anche di costituire un'altra Lega Santa contro gli ottomani - dopo quella che aveva vinto la battaglia di Lepanto nel 1572 - per impedire l'occupazione di Creta, che avvenne nel 1669. 


Il monumento funebre di Innocenzo X nella chiesa di Sant'Agnese in Agone. Il corpo del Papa, mancato a 80 anni nel 1655, riposa nella cripta di famiglia della stessa chiesa


Malato da cinque mesi, Innocenzo X morì nel Palazzo Apostolico il 7 gennaio 1655, a 80 anni. La famiglia Doria Pamphilj, in attesa che fosse ultimato il monumento funebre, non volle pagare il suo funerale. Furono il maggiordomo Scotti e il canonico Segni a permettere di tasca loro l'inumazione temporanea nella Basilica di San Pietro del Pontefice, che soltanto in seguito venne traslato nella cappella di famiglia in Sant'Agnese in Agone. 
A esattamente tre mesi dalla morte di Innocenzo X i cardinali elessero come suo successore - il 7 aprile 1655 - il cardinale Fabio Chigi, 56 anni, Segretario di Stato, che assunse il nome di Alessandro VII

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Elenco dei cardinali partecipanti al Conclave del 1644


Decano --> Marcello Lante della Rovere, 83 anni, cardinale vescovo di Ostia e Velletri, Governatore di Velletri

Sottodecano --> Pier Paolo Crescenzi, 72 anni, cardinale vescovo di Porto - Santa Rufina, Prefetto della Congregazione per i Riti
Camerlengo --> Antonio Barberini, 36 anni, Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide e legato apostolico ad Avignone
Protodiacono --> Carlo di Ferdinando de' Medici, 49 anni
Segretario del Conclave --> don Giuseppe Frenfanelli


  • Francesco Cennini de' Salamandri, 78 anni, cardinale vescovo di Sabina, vescovo emerito di Faenza e Legato emerito di Ferrara
  • Guido Bentivoglio, 66 anni, cardinale vescovo di Palestrina (morto durante il Conclave), vescovo emerito di Riez e nunzio apostolico emerito
  • Giulio Roma, 60 anni, cardinale vescovo di Frascati, vescovo di Tivoli
  • Gaspar de Borja y Velasco, 55 anni, Spagna, cardinale vescovo di Albano, arcivescovo di Siviglia
  • Luigi Capponi, 61 anni, arcivescovo di Ravenna
  • Alfonso de la Cueva-Buenavides y Mendoza-Carrillo, 70 anni, Spagna, vescovo di Malaga
  • Antonio Barberini seniore, 75 anni, cappuccino, Archivista, Bibliotecario e Prefetto della Congregazione per la Residenza dei Vescovi
  • Ernst Adalbert von Harrach, 47 anni, Austria, arcivescovo di Praga
  • Bernardino Spada, 50 anni, Prefetto delle Congregazioni per l'Indice dei Libri Proibiti e per i Confini
  • Federico Bartolomeo Cornaro, 65 anni, Prefetto della Congregazione per i Riti
  • Giulio Cesare Sacchetti, 57 anni, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
  • Giovanni Domenico Spinola, 64 anni, vescovo di Mazara del Vallo
  • Giovanni Battista Doria Pamphilj, 70 anni, Prefetto della Congregazione per il Concilio
  • Gil Carrillo d'Albornoz, 65 anni, arcivescovo emerito di Taranto e Governatore emerito di Milano
  • Alphonse Louis du Plessis du Richelieu, 62 anni, Francia, certosino, arcivescovo di Lione
  • Ciriaco Rocci, 62 anni, Legato emerito di Ferrara e nunzio apostolico emerito
  • Giovanni Battista Maria Pallotta, 50 anni, Legato emerito di Ferrara e nunzio apostolico emerito
  • Cesare Monti, 50 anni, arcivescovo di Milano
  • Francesco Maria Brancaccio, 52 anni, vescovo di Viterbo e Tuscania
  • Alessandro Bichi, 48 anni, vescovo di Carpentras
  • Ulderico Carpegna, 49 anni, vescovo emerito di Todi
  • Marcantonio Franciotti, 52 anni, vescovo di Lucca
  • Stefano Durazzo, 50 anni, arcivescovo di Genova
  • Francesco Maria Machiavelli, 34 anni, vescovo di Ferrara
  • Ascanio Filomarino, 61 anni, arcivescovo di Napoli
  • Marcantonio Bragadin, 51 anni, vescovo di Vicenza
  • Pierdonato Cesi, 61 anni, Tesoriere Generale emerito
  • Girolamo Verospi, 45 anni, vescovo di Osimo
  • Vincenzo Maculani, 66 anni, arcivescovo emerito di Benevento
  • Francesco Peretti di Montalto, 49 anni, Principe di Venafro
  • Giovanni Giacomo Panciroli, 57 anni, nunzio apostolico emerito
  • Fausto Poli, 63 anni, vescovo di Orvieto
  • Lelio Falconieri, 59 anni, Legato apostolico a Bologna
  • Gaspare Mattei, 46 anni, nunzio apostolico emerito (lasciò il Conclave in anticipo per malattia)
  • Cesare Facchinetti, 36 anni, vescovo di Senigallia
  • Girolamo Grimaldi-Cavalleroni, 47 anni, nunzio apostolico emerito
  • Carlo Rossetti, 30 anni, vescovo di Faenza
  • Giovanni Battista Altieri, 55 anni, vescovo di Todi
  • Mario Theodoli, 43 anni
  • Francesco Angelo Rapaccioli, 39 anni, Tesoriere Generale emerito
  • Francesco Adriano Ceva, 63 anni, Maestro di Camera emerito della Corte Pontificia
  • Angelo Giori, 58 anni, Maestro di Camera emerito della Corte Pontificia
  • Juan De Lugo, 59 anni, gesuita
  • Carlo di Ferdinando de' Medici, 49 anni, cardinale Protodiacono
  • Francesco Barberini, 47 anni, Arciprete della Basilica di San Pietro e Segretario dell'Inquisizione
  • Marzio Ginetti, 58 anni, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e i Regolari
  • Antonio Barberini iuniore, 36 anni, cavaliere ospitaliere, Prefetto della Congregazione de Propaganda Fide, Legato apostolico ad Avignone e cardinale Camerlengo
  • Girolamo Colonna, 40 anni, arcivescovo di Bologna e Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano
  • Giangiacomo Teodoro Trivulzio, 47 anni, Vicerè d'Aragona
  • Giulio Gabrielli, 41 anni, Legato apostolico a Urbino (lasciò il Conclave in anticipo per malattia)
  • Rinaldo d'Este, 26 anni 
  • Vincenzo Costaguti, 32 anni, Reggente della Cancelleria Apostolica
  • Giovanni Stefano Donghi, 36 anni, Legato apostolico a Ferrara
  • Paolo Emilio Rondinini, 27 anni
  • Achille d'Estampes de Valençay, 51 anni
Non parteciparono al Conclave:


- François de la Rochefoucauld, 86 anni, Francia, vescovo emerito di Senlis e Clermont
- Baltasar Moscoso y Sandoval, 55 anni, Spagna, vescovo di Jaèn
- Giulio Mazzarino, 42 anni, Capo-Ministro del Regno di Francia
- Virginio Orsini, 29 anni, cavaliere ospitaliere

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