Il secondo Papa a provenire dalla famiglia Medici, ma anche colui che dovette affrontare lo scisma anglicano e il Sacco di Roma. Il 19 novembre 1523 veniva eletto Papa Clemente VII, al secolo Giulio de' Medici.
Giulio de' Medici nacque a Firenze il 26 maggio 1478. Era figlio di Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo il Magnifico ucciso un mese prima della sua nascita nella Congiura dei Pazzi, e della sua amante Fioretta Gorini. Legittimato e allevato dallo zio Lorenzo come erede, venne inizialmente educato da Antonio da Sangallo prima di fuggire da Firenze nel 1495, dopo le sollevazioni contro il cugino Piero de' Medici, sovrano della città dopo la morte del Magnifico nel 1492.
Dopo alcune peregrinazioni a Bologna, Pitigliano e Città di Castello, trovò protezione a Roma dal cugino cardinale Giovanni de' Medici, fratello di Piero, che nel 1513 verrà eletto Papa con il nome di Leone X.
Sconfitte le truppe francesi alleate dei repubblicani fiorentini, il 9 maggio 1513, a 35 anni, viene nominato arcivescovo di Firenze dal neoeletto Leone X, pur non essendo nemmeno sacerdote. Il 29 settembre successivo lo stesso Leone X lo creò cardinale diacono di Santa Maria in Domnica.
Alla morte di Lorenzo de' Medici, unico figlio maschio di Piero, divenne anche signore di Firenze, mentre nel frattempo accumulò anche una serie impressionante di cariche: vescovo di Albi (1513), legato apostolico a Bologna (1514), arcivescovo di Narbona (1515), Vicecancelliere della Chiesa (1517), amministratore apostolico di Albenga (1517), vescovo di Bologna (1518), amministratore apostolico di Ascoli Piceno ed Embrun (1518), cardinale Camerlengo (1519) e vescovo di Eger, in Ungheria (1520).
Venne ordinato sacerdote il 19 dicembre 1517, a 29 anni, da Papa Leone X, che due giorni dopo lo consacrò anche arcivescovo.
Leone X morì per un malore improvviso il 1° dicembre 1521, a quasi 46 anni. Gli succedette il cardinale olandese Adriaan Florenszoon Boeyens con il nome di Adriano VI, ultimo Papa non italiano per i successivi 450 anni, che però morì a 64 anni il 14 settembre 1523, dopo appena 2 anni di pontificato.
Viste le origini tedesche di Adriano VI, comunque impopolare a causa delle sue origini germaniche, come Martin Lutero, e per le numerose riforme finanziarie da lui avviate nel suo breve pontificato, il Conclave, che si aprì il 1° ottobre nel Palazzo Apostolico, si orientò subito verso un Papa italiano.
I due cardinali più influenti erano lo stesso Medici e Pompeo Colonna, amministratore apostolico di Potenza e Catania. Dopo 8 giorni di votazioni, gli appena 39 cardinali presenti fecero convergere i propri voti sul cugino di Leone X. Il 19 novembre 1523, a 45 anni, Giulio de' Medici venne eletto Papa con il nome di Clemente VII. Dopo di lui, nessuno è mai diventato Papa a un'età inferiore.
Se la situazione tedesca andava ormai verso la risoluzione con il Concordato di Worms del 1521 tra cattolici e protestanti, si stava per aprire un altro fronte in Inghilterra.
Il Re Enrico VIII, infatti, desiderava un erede maschio, incolpando della sua assenza la moglie Caterina d'Aragona. Innamorato della dama di corte Anna Bolena, cercò quindi di annullare il matrimonio con Caterina, celebrato con una speciale dispensa da parte di Papa Giulio II. Il re sostenne che, avendo sposato la vedova di suo fratello, aveva compiuto un atto non gradito a Dio. Clemente VII rifiutò di annullarlo, non volendo inimicarsi l'imperatore Carlo V, di cui Caterina era prozia.
Nel 1533 Enrico VIII scelse comunque di sposare Anna Bolena e fece dichiarare nullo il matrimonio precedente dall'arcivescovo di Canterbury. Clemente VII scomunicò il sovrano e, in risposta, Enrico emanò il 3 novembre 1534 l'Atto di Supremazia, in cui riconosceva il sovrano inglese titolare anche del potere spirituale. L'umanista Tommaso Moro rifiutò di riconoscere il nuovo matrimonio e venne condannato a morte per alto tradimento. La Bibbia venne tradotta in inglese, venne abolito il culto delle reliquie e ai sacerdoti inglesi venne consentito il matrimonio. Nasceva così la Chiesa anglicana.
La prima preoccupazione di Clemente VII, comunque, fu il mantenimento della pace tra i sovrani cattolici. Vista l'impossibilità di una lega contro il sultano Solimano, che stava occupando i Balcani, nella perdurante guerra tra Carlo V e Francesco I di Francia il Papa scelse di schierarsi con il secondo, sconfitto nella Battaglia di Pavia.
Nel 1526 Clemente VII si fece promotore addirittura della Seconda Lega Santa contro Carlo V, che riuniva Stato Pontificio, Firenze, Venezia, Francia e Milano. Francesco I, tuttavia, non iniziò mai le operazioni militari pattuite in Lombardia, lasciando così campo libero alle truppe imperiali, che iniziarono una discesa della Penisola e, contro ogni previsione, ignorarono Firenze per puntare direttamente su Roma. Il 6 maggio 1527 i lanzichenecchi diedero il via a un brutale Sacco di Roma, mentre il Papa insieme alla Curia Romana si rifugiava a Castel Sant'Angelo, protetto dalla Guardia Svizzera. Per proteggere il Papa si sacrificarono anche superiori e alunni del Collegio Capranica, che assunse il titolo di Almo. Il Papa fuggì infine a Orvieto e poi a Viterbo, mentre Carlo V si rese contro della portata orrendamente storica di quel saccheggio.
La pace venne siglata a Barcellona nel 1529: il Papa si impegnava a incoronare imperatore Carlo V (ma a Bologna, non a Roma), mentre l'imperatore restituiva Firenze ai Medici (il duca Alessandro sposò addirittura Margherita, figlia dell'imperatore) e la Borgogna a Francesco I, che in cambio si impegnava a disinteressarsi dell'Italia. Nel 1533 sarà poi ancora Clemente VII a unire in matrimonio Caterina de' Medici a Enrico di Valois, secondogenito di Francesco I.
Carlo V propose poi al Papa di riunire una Lega Santa contro i turchi e di celebrare un Concilio per pacificare definitivamente la Germania.
Clemente VII aveva anche indetto il Giubileo del 1525 e approvato gli ordini dei frati cappuccini (1528) e Padri Barnabiti (1530). Il Papa morì il 25 settembre 1534, a 56 anni, per aver mangiato un fungo mortale. Venne sepolto nella Basilica di Santa Mari Sopra Minerva, di fronte al cugino Leone X, in un monumento funebre di Antonio da Sangallo il Giovane. Il 13 ottobre 1534 verrà eletto come suo successore il cardinale Alessandro Farnese, che prese il nome di Paolo III.
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Elenco dei partecipanti al Conclave del 1523:
- Decano → Bernardino de Lòpez y Carvajal, 68 anni, cardinale vescovo di Ostia e Velletri, vescovo di Plasencia e governatore di Velletri
- Sottodecano → Francesco Soderini, 70 anni, cardinale vescovo di Palestrina, vescovo di Vicenza
- Camerlengo → Francesco Armellini Pantalassi de' Medici, 54 anni, legato apostolico della Marca Anconetana
- Protodiacono → Marco Corner, 41 anni, vescovo di Padova
- Niccolò Fieschi, 67 anni, cardinale vescovo di Sabina, amministratore apostolico di Agde
- Alessandro Farnese, 55 anni, cardinale vescovo di Frascati, Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano (poi Papa Paolo III)
- Antonio Maria Ciocchi del Monte, 62 anni, cardinale vescovo di Albano, arcivescovo emerito di Manfredonia
- François Guillaume de Castelnau-Clermont-Ludève, 43 anni, arcivescovo di Auch e vescovo di Valence
- Pietro Accolti, 68 anni, amministratore apostolico di Arras
- Achille Grassi, 67 anni, vescovo di Pomesania
- Lorenzo Pucci, 65 anni, Penitenziere Maggiore
- Giulio de' Medici, 45 anni, arcivescovo di Firenze e Narbona, governatore di Firenze, legato apostolico a Bologna e in Toscana, eletto Papa con il nome di Clemente VII
- Giovanni Piccolomini, 48 anni, arcivescovo di Siena
- Giovanni Domenico de' Cupis, 30 anni, amministratore apostolico di Trani
- Andrea Della Valle, 60 anni, Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore e vescovo di Crotone e Mileto
- Bonifacio Ferrero, 47 anni, vescovo emerito di Vercelli e Ivrea
- Giovanni Battista Pallavicini, 43 anni, vescovo di Cavaillon
- Scaramuccia Trivulzio, 58 anni, vescovo emerito di Como
- Pompeo Colonna, 44 anni, amministratore apostolico di Potenza e Catania
- Domenico Giacobazzi, 79 anni, vescovo emerito di Nocera
- Luigi di Borbone-Vendome, 30 anni, vescovo di Laon
- Lorenzo Campeggi, 39 anni, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e governatore di Parma
- Ferdinando Ponzetti, 79 anni, vescovo di Grosseto
- Silvio Passerini, 54 anni, vescovo di Cortona
- Egidio Antonini da Viterbo, 54 anni, agostiniano, Priore Generale emerito dell'Ordine
- Cristoforo Numai, 73 anni, francescano, amministratore apostolico di Alatri e Isernia
- Guillèn Ramòn de Vich y de Vallterra, 63 anni, Spagna, vescovo di Barcellona
- Willem Enckenwoirt, 59 anni, Spagna, vescovo di Tortosa
- Sigismondo Gonzaga, 54 anni, legato apostolico emerito nella Marca Anconetana
- Innocenzo Cybo, 32 anni, arcivescovo di Genova
- Franciotto Orsini, 50 anni, Arciprete della Basilica di San Pietro
- Paolo Emilio Cesi, 42 anni, amministratore apostolico di Sion
- Alessandro Cesarini, 48 anni, amministratore apostolico di Pamplona
- Giovanni Salviati, 33 anni, amministratore apostolico di Ferrara e Oloron
- Niccolò Ridolfi, 22 anni, amministratore apostolico di Orvieto
- Ercole Rangoni, 32 anni, vescovo di Modena
- Agostino Trivulzio, 38 anni, amministratore apostolico di Alessano e Bobbio
- Francesco Pisani, 29 anni
- Giovanni di Lorena, 25 anni, vescovo di Metz
Assenti
- Matthaus Lang Von Wellenburg, 55 anni, arcivescovo di Salisburgo
- Thomas Wolsey, 52 anni, arcivescovo di York
- Tommaso de Vio, 54 anni, domenicano, vescovo di Gaeta
- Alberto di Hohenzollern, 33 anni, arcivescovo di Magonza e Magdeburgo
- Eberhard Von Der Mark, 51 anni, arcivescovo di Valencia e vescovo di Liegi e Chartres
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