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500° - Indipendenza della Svezia

La dissoluzione, dopo 126 anni, dell'unione tra le 3 monarchie scandinave, unicum nella storia. Il 6 giugno 1523 cessava di esistere l'Unione di Kalmar con l'elezione di Gustavo I Vasa e l'indipendenza della Svezia.

Il 6 giugno 1523 la Svezia si proclamava indipendente dalla Danimarca, ponendo fine all'Unione di Kalmar, che riuniva nelle mani di un unico sovrano le corone di Danimarca, Svezia e Norvegia

Era stata la regina Margherita I di Danimarca a progettare l'unione di tutte le corone di Scandinavia, ossia Danimarca, Svezia e Norvegia, sotto un unico monarca in modo da creare uno Stato unitario più forte. Il pretesto arrivò nel 1389, quando i nobili svedesi di rivolsero alla Regina di Danimarca, per deporre il re di Svezia Alberto di Meclemburgo, che gli aveva ridotto gran parte delle proprietà terriere. Margherita invase la Svezia sconfiggendo Alberto nella Battaglia di Asle e ordinò di deporlo e inviarlo come prigioniero nel castello di Lindholmen. I successivi negoziati stabilirono che il re doveva cedere Stoccolma alla Danimarca o pagare un'enorme somma al regno occupante in segno di risarcimento (60mila marchi d'argento).
Quando Alberto non ci riuscì, Margherita, che era moglie di Re Haakon VI di Norvegia, scelse il nipote di sua sorella, Erik, come erede al trono suo e del marito e lo proclamò re di Svezia, unificando le tre corone in un'unica persona. Il 17 giugno 1397 venne quindi siglata l'Unione di Kalmar, con cui Erik divenne re di Svezia come Erik XIII e Norvegia come Erik III e principe ereditario di Danimarca e Norvegia. Il trono norvegese era vacante dal 1387, data della morte del giovane Olav V, unico figlio di 
 Haakon VI, che era morto nel 1380 e Margherita I di Danimarca, che ne esercitava la reggenza. Con la morte della madre nel 1412, Erik ascese anche al trono di Danimarca come Erik VII. 

Cristiano II, re di Danimarca e Norvegia dal 1513, ottenne anche la corona di Svezia nel 1520 dopo l'occupazione militare del Paese. La notte dell'8 novembre 1520, nonostante ne avesse promesso l'amnistia, fece giustiziare un centinaio di nobili e religiosi della fazione sconfitta

Impegnato nel 1420 in un tour dell'Europa per stringere alleanze con altre monarchie, Erik si dimostrò subito interessato a conquistare lo Jutland Meridionale dai Conti di Holstein, impegnandosi in una lunga campagna militare dall'altissimo costo umano ed economico che si concluse in una disfatta totale, con la perdita anche dei pochi territori dello Jutland Meridionale amministrati dalla corona. Gli Holstein lo umiliarono ignorando addirittura un editto imperiale del 1424 che lo riconosceva legittimo sovrano di quei territori.
Nel 1429 introdusse una redditizia tariffa navale, che gli permise di rimpinguare le casse del regno e rivaleggiare con le città della Lega Anseatica, alleanza di città commerciali affacciate sul Baltico. Nel 1434 iniziò una ribellione di contadini e minatori che dalle campagne prese rapidamente piede in tutto il regno, alleandosi con Lega Anseatica e Holstein, costringendo Erik, cinque anni dopo, ad abdicare e rifugiarsi nel castello di Visborg. Deposto Erik, gli succedette il nipote, che diventò Cristoforo III di Danimarca e semplicemente Cristoforo per gli altri 2 regni. Il nuovo re riuscì a domare la ribellione, ma morì inaspettatamente nel 1448. 
Non avendo figli, le lotte per la sua successione portarono l'unione a sfaldarsi lentamente. La Svezia elesse come nuovo re Carlo VIII, confermato dai norvegesi l'anno precedente, mentre la Danimarca scelse Cristiano I. Carlo VIII concesse all'anziano Erik il governo del ducato di Stolp, in Pomerania, dove morirà nel 1459. Nonostante la cessione a Cristiano della Norvegia, Svezia e Danimarca, pur parte dello stesso regno, entrarono in guerra nel 1451. 
L'ostilità di parte della nobiltà svedese verso il re lo portò ad essere deposto due volte, nel 1457 e nel 1465, ma entrambe le volte riuscì a riacquistare il trono dopo breve tempo. Alla sua morte nel 1470 il Parlamento svedese impedì al suo unico figlio, Carlo, di succedergli ma nominò reggente il nipote Sten Sture il Vecchio.
Cristiano, nel frattempo, aveva ampliato i propri possedimenti con lo Schleswig-Holstein, alleandosi informalmente con l'imperatore, e aveva intrapreso un viaggio in tutta Europa. Cristiano I di Danimarca è il fondatore delle attuali casate regnanti di Danimarca (Oldenburg) e Norvegia (
Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg). Morirà nel 1481.

Gustavo I, che proclamò l'indipendenza della Svezia il 6 giugno 1523, fu il primo monarca della sua casata, che governerà il Paese fino al 1654. Ricordato come "padre della nazione", governò la Svezia per 37 anni, fino alla morte nel 1560

A Cristiano succedette come re di Danimarca e Norvegia il figlio Giovanni. Gli svedesi non vollero riconoscerlo re, ma preferirono prolungare l'interregno di Sten Sture. Nel 1495, vista la continua vacanza del trono svedese, scelse di avviare dei negoziati con Sten Sture e, al fallimento di questi, avviò una campagna militare sconfiggendo gli svedesi nella battaglia di Rotebro. Nel 1497 venne così incoronato anche re di Svezia e riunì nuovamente le tre corone.
La sua stella si appannò nel 1500, con il fallimento totale della campagna per conquistare il 
 Dithmarschen, repubblica contadina indipendente nel nord della Germania. La nobiltà svedese gli si rivoltò contro e reinsediò Sten Sture e il suo successore Svante Nilsson, con una guerra che si concluse nel 1509 con il mantenimento della corona svedese a Giovanni in cambio di ampia autonomia di governo e la nomina del figlio Cristiano a vicerè di Norvegia. Nel 1510 combattè nuovamente contro Svezia e l'alleata città di Lubecca, che si concluse con il mantenimento dello status quo. Il re morì nel 1513 dopo una caduta da cavallo.
Il nuovo re Cristiano II mosse guerra alla Svezia, guidata dal reggente Sten Sture il Giovane, che morirà presto nella battaglia di Bogesund. A Stoccolma la vedova Cristina Gyllenstierna resistette a 4 mesi di assedio, al termine del quale Cristiano venne riconosciuto re di Svezia. Dopo l'unzione, il re mandò a morte tutta la nobiltà e il clero che gli si opponeva nel Bagno di Sangue di Stoccolma, motivo per cui in Svezia viene ricordato come Cristiano il Tiranno. Nel 1521 Cristiano II fece ritorno in Danimarca e, sotto l'influenza della cultura olandese, riformò lo stato unitario non come monarchia elettiva ma ereditaria. 
Il risultato fu l'ennesima ondata di grandi rivolte contro la monarchia, a cominciare dallo Jutland. Nel 1523 il re venne costretto a fuggire e la corona venne offerta allo zio Federico I.
Il 6 giugno 1523 la Svezia si dichiarò indipendente sotto il regno di Gustavo I Vasa, primo re nato in Svezia da genitori svedesi, dando inizio a una casata che regnerà sul Paese fino al 1654. L'Unione di Kalmar era definitivamente crollata.
Cristiano nel 1531 tenterà vanamente di riconquistare il regno perduto ma venne sconfitto e imprigionato per il resto della sua vita nei castelli di Sonderborg e Kalundborg, dove morirà nel 1559, dopo oltre 27 anni di prigionia.
La corona svedese, invece, sarà appannaggio delle casate di Palatinato-Zweibrücken-Kleeburg (1654 - 1720), Assia-Kassel (1720 - 1751), Holstein-Gottorp (1751 - 1818) e Bernadotte, sul trono di Svezia dal 1818. Dal 15 settembre 1973 re di Svezia è Carlo XVI Gustavo, 77 anni.  

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