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60° - Apertura del Concilio Vaticano II

Il 21° e più recente Concilio della Chiesa Cattolica, un evento di importanza mondiale nell'adattare la Chiesa al mondo contemporaneo. L'11 ottobre 1962 Giovanni XXIII apriva il Concilio Vaticano II, pronunciando anche, alla sera, il leggendario Discorso della Luna.

Giovanni XXIII apre solennemente il Concilio Vaticano II l'11 ottobre 1962. Aveva annunciato il Concilio il 25 gennaio 1959, a soli tre mesi dalla sua elezione. Alla sera lo stesso Papa pronuncerà a braccio il leggendario Discorso della Luna

Da decenni nella Chiesa da più parti si sentiva l'esigenza di convocare un nuovo Concilio dopo il Vaticano I, aggiornato sine die il 20 ottobre 1870 da Pio IX dopo la Breccia di Porta Pia e la fine dello Stato Pontificio. Il Concilio, dopo aver proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione, era ufficialmente ancora aperto. Nel 1922 il neoeletto Pio XI manifestò l'intenzione di riprenderlo, ma venne sconsigliato da Collegio Cardinalizio a causa della questione romana ancora aperta. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche Pio XII istituì una commissione incaricata di studiare la fattibilità di una riapertura dei lavori, ma nel 1951 il Papa abbandonò definitivamente il progetto.
Fin dalla sua elezione, il 28 ottobre 1958, anche Giovanni XXIII, profondamente riformista, voleva riconvocare una grande assise per calare la Chiesa nella modernità, ma stavolta sarebbe stato un Concilio nuovo, non la prosecuzione del precedente. Immediatamente chiese al Segretario di Stato Domenico Tardini quanto ci sarebbe voluto a organizzare un Concilio. Tardini rispose circa un decennio, ma il Papa volle procedere subito comunque, accorciando i tempi. Il 25 gennaio 1959, Papa da appena tre mesi, Giovanni XXIII annunciò l'indizione del Concilio nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, insieme a un Sinodo straordinario della diocesi di Roma e alla revisione del Codice di Diritto Canonico. Nel 1960 venne nominata la commissione preparatoria e dichiarato ufficialmente chiuso il Concilio Vaticano I dopo 90 anni.
Fu Giovanni XXIII a scegliere la data di apertura, in memoria del Concilio di Efeso, che secondo la tradizione venne aperto l'11 ottobre 431. 

Alle 4 sessioni del Concilio Vaticano II parteciparono circa 2500 prelati da tutto il mondo, compresi per la prima volta rappresentanti delle altre confessioni cristiane. Dai lavori, durati oltre tre anni, scaturirono 4 Costituzioni Apostoliche, 9 Decreti e 3 Dichiarazioni

L'11 ottobre 1962, in una solenne cerimonia nella Basilica di San Pietro, Giovanni XXIII aprì il Concilio Vaticano II. Nell'occasione pronunciò il celebre discorso Gaudet Mater Ecclesia, in cui spiegò lo scopo fondamentale del Concilio: "Occorre che questa dottrina certa ed immutabile, alla quale si deve prestare un assenso fedele, sia approfondita ed esposta secondo quanto è richiesto dai nostri tempi. Altro è infatti il deposito della Fede, cioè le verità che sono contenute nella nostra veneranda dottrina, altro è il modo con il quale esse sono annunziate, sempre però nello stesso senso e nella stessa accezione". Non sarebbero quindi stati proclamati nuovi dogmi, ma lo scopo era l'apertura della Chiesa alla modernità, soprattutto in termini di comunicazione.
Alla sera venne organizzata una fiaccolata serale in Piazza San Pietro e, al termine, la folla iniziò ad acclamare Giovanni XXIII. Il Pontefice non voleva pronunciare alcun discorso, essendo stanco per la cerimonia, ma venne convinto dal suo Segretario particolare ad affacciarsi dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico e pronunciare
un breve discorso a braccio. È il leggendario Discorso della Luna, così chiamato dal riferimento iniziale alla bellezza dello spettacolo offerto dalla piazza illuminata dalle fiaccole ("si direbbe che persino la luna si è affrettata, stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo"), che si concludeva con una frase rimasta nella storia: "Tornando a casa, troverete i bambini; date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa"". In Vaticano si radunarono 2500 padri conciliari da tutto il mondo, compresi, per la prima volta, esponenti delle altre confessioni cristiane. 

Paolo VI chiuse solennemente il Concilio Vaticano II l'8 dicembre 1965, firmandone poi i documenti conclusivi e istituendo il Sinodo dei Vescovi per proseguire l'esperienza conciliare. Il 9 dicembre il Papa inviò 9 messaggi a tutto il mondo, suddivisi per varie categorie sociali

Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963, a 81 anni, a causa di un tumore allo stomaco. Il Concilio venne temporaneamente sospeso per permettere i lavori del Conclave, che il 21 giugno elesse l'arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini con il nome di Paolo VI. La minoranza conservatrice sperava nell'elezione di un Pontefice che sospendesse i lavori, ma Paolo VI immediatamente annunciò che la prosecuzione del Concilio sarebbe stato il suo compito principale. Paolo VI chiuse il Concilio Vaticano II l'8 dicembre 1965, dopo quattro sessioni e oltre tre anni di lavori.
Il più importante documento conciliare fu la Costituzione Apostolica Lumen Gentium, dove venne ribadita la struttura della Chiesa, l'importanza dell'episcopato e del sacerdozio ma con una rinnovata attenzione ai laici. La Costituzione Sacrosanctum Concilium fu invece una rivoluzione dal punto di vista liturgico, visto che stabilì che anche le varie lingue volgari potessero essere utilizzate per dire Messa, con il sacerdote fronte al popolo e non più di spalle, pur ribadendo il latino come lingua ufficiale della Chiesa. Inoltre, la costituzione Dei Verbum ribadì la natura della Bibbia come centro e fonte della rivelazione, mentre la Gaudium et Spes stabilì la necessità di aprire un dialogo con il mondo della scienza e della cultura.
Inoltre, per la prima volta venivano individuate radici ed elementi comuni tra le varie confessioni cristiane e la Chiesa accettò il principio della libertà religiosa a livello di Stato, pur rifiutando l'ateismo di Stato.
Infine, a Concilio ancora aperto, venne istituito il Sinodo dei Vescovi, organismo che avrebbe dovuto rappresentare, in forma ridotta, la continuazione del Concilio Vaticano II. Il Sinodo si riunisce in forma consultiva in forma ordinaria ogni 3 anni, più in forma speciale e straordinaria per discutere su determinate questioni. Il Presidente è il Pontefice, che può disporre del parere consultivo del Sinodo come meglio crede.

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