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200° - Indipendenza del Brasile

Il sesto Stato più popoloso del mondo e quello con il maggior numero di cattolici. Il 7 settembre 1822 diventa indipendente il Brasile, oggi la più grande economia dell'America Latina.

Il 7 settembre 1822, con il cosiddetto Grito do Ipiranga, il principe Pietro di Braganza pronunciò un appassionato discorso che si concluse con le parole "Indipendenza o morte!", seguito da una dichiarazione ufficiale di secessione del Brasile dal dominio portoghese. Questo evento è considerato la data ufficiale dell'indipendenza brasiliana

Lo scopritore ufficiale del Brasile fu il portoghese Pedro Alvares Cabral, che arrivò nell'odierna Porto Seguro il 22 aprile 1500. Il Trattato di Tordesillas del 1494, infatti, aveva suddiviso il continente americano in due sfere di occupazione, quella spagnola e quella portoghese. L'effettiva occupazione cominciò trent'anni più tardi, con la fondazione delle prime capitanie portoghesi nel Paese a scapito della popolazione nativa e la fondazione di Salvador nel 1549 come prima capitale della nuova colonia, che iniziò un rapido sviluppo economico grazie a piantagioni e tratta degli schiavi, sia indigeni che africani. 
Mentre il governo portoghese iniziava le prime esplorazioni dell'entroterra amazzonico, francesi e soprattutto olandesi cercarono, violando il Trattato, di sottrarre alcune porzioni di territorio al Brasile. Dopo circa sessant'anni, il Portogallo riuscì a cacciare il governatore Maurizio di Nassau nel 1661 e a riannettere la Nuova Olanda. Alla fine del '600 venne scoperto l'oro nel Minas Gerais, generando una corsa all'oro paragonabile a quella successiva nel Vecchio West americano.
Dal 1679, in violazione al Trattato, il Portogallo stabilì una colonia sulle rive del Rio de la Plata, dal lato opposto rispetto alla spagnola Buenos Aires, generando tre diversi conflitti con la Spagna. Nel 1750 il Trattato di Madrid segnò il confine meridionale del Brasile, ma nel 1756 scoppiò un nuovo conflitto che portò alla definitiva annessione della Colonia del Sacramento al vicereame del Rio de la Plata.
Nel 1763 il governo portoghese decise di spostare la capitale da Salvador a Rio de Janeiro, fondata nel 1565 dal portoghese Estacio de Sà, più vicina all'entroterra mineraria e nella cui baia era stato costruito un grande porto da cui partivano le merci verso l'Europa. Venne anche colonizzata la regione meridionale, con la fondazione di numerose città tra cui Curitiba, Florianòpolis, Rio Grande e Porto Alegre. 

Pietro di Braganza venne incoronato imperatore del Brasile il 12 ottobre 1822, giorno del suo 24° compleanno come Pietro I. Nel 1826 fu anche Re del Portogallo per appena due mesi come Pietro IV, prima di abdicare. Nel 1831 rinunciò anche alla corona brasiliana in favore del figlio Pietro II, di appena 5 anni, per tornare in Portogallo e reinstallare sul trono la figlia Maria II in vece del fratello Michele I. Morì nel 1834, a soli 35 anni, di tubercolosi

Nel 1789 prese avvio il primo movimento indipendentista brasiliano, la Inconfidencia Mineira. Joaquim Josè da Silva Xavier, detto Tiradentes, il leader liberale della rivolta, prevedeva di creare uno Stato indipendente nel Minas Gerais separato dal governo portoghese che imponeva tasse sempre maggiori, con capitale a Sao Joao del Rei, retto dai principi dell'Illuminismo che stava prendendo piede in Europa, dove aveva studiato. Tiradentes venne scoperto dopo pochi mesi e condannato a morte, ma la sua figura è considerata ancora oggi ispiratrice per l'indipendenza del Paese. Nel 1798 un movimento simile si sviluppò anche nell'ex capitale Salvador, represso in poco tempo. Il Brasile divenne quindi un viceregno, a partire dal 1714, diviso a sua volta in varie capitanerie, ossia province affidate in amministrazione a una famiglia e trasmesse in via ereditaria.
Nel 1807, in quanto alleato dell'Inghilterra, il Portogallo viene invaso da Napoleone. Prima dell'arrivo dell'esercito francese a Lisbona il principe reggente Giovanni ordinò il trasferimento della corte reale a Salvador, permettendo però al Brasile di commerciare anche con altri Stati oltre al Portogallo, tra cui l'Inghilterra. La corte si trasferì dopo breve tempo nella capitale Rio de Janeiro.
Il Congresso di Vienna del 1815, dopo la fine dell'egemonia napoleonica, costituì il Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve, pareggiando l'importanza dell'enorme colonia con quella della madrepatria. L'anno successivo, alla morte della madre Maria I, Giovanni venne incoronato Re del Portogallo a Rio de Janeiro come Giovanni VI e rese il Brasile una nazione moderna, dotandola di teatri, banche, infrastrutture moderne e una classe dirigente.
Vista la grave crisi economica che attraversava il Portogallo, nacque a Oporto una rivolta per chiedere la concessione di una costituzione e il rientro del re dal Sudamerica. Giovanni VI fu costretto a rientrare a Lisbona il 26 aprile 1821, lasciando il figlio Pietro, principe ereditario, a Rio de Janeiro come vicerè. 
Il giovane Pietro, senza il re, divenne ben presto una pedina nelle mani dei militari, che lo esautorarono di gran parte dei suoi poteri e sciolsero la maggior parte dei tribunali creati da Giovanni VI, con l'obiettivo di raggiungere l'indipendenza, chiedendo a gran voce il rientro del principe in Europa. Contro le decisioni dei militari nacquero diversi movimenti di lotta armata indipendentista, il più forte dei quali riuscì a separare dal Brasile la provincia di Pernambuco, cacciandone l'esercito portoghese con la Convenzione di Beberibe. Questo viene considerato il primo passo dell'indipendenza brasiliana.

Il Monumento di Ipiranga sorge nel punto in cui il principe Pietro, poi imperatore Pietro I, pronunciò il Grito do Ipiranga, inaugurato nel 1922 per il centenario dell'evento. Nel 1972 è stata inaugurata una cripta per ospitare la tomba dell'imperatore e delle sue due mogli

Le Cortes portoghesi dichiararono apertamente la loro ostilità verso il principe Pietro, intimandogli di tornare in patria. L'8 gennaio 1822, nel cosiddetto Dia do Fico, il principe scelse invece di contravvenire all'ordine e di rimanere in Brasile. Il nuovo ministro degli esteri Josè Bonifacio scelse di mantenere un rapporto collaborativo con Pietro e di concedere la formazione di un'assemblea costituente per scrivere una Costituzione per il Brasile, atto che apriva le porte all'indipendenza.
Di fronte alle richieste sempre più pressanti delle Cortes per il rientro della coppia in Portogallo, Pietro e la moglie Maria Leopoldina d'Asburgo-Lorena decisero di affrettare i tempi: il 2 settembre il Consiglio di Stato brasiliano votò per la definitiva separazione tra Portogallo e Brasile. Le Cortes rifiutarono di ratificare l'indipendenza e annullarono ogni potere di Pietro e ogni suo provvedimento.
Il 7 settembre 1822, di conseguenza, Pietro pronunciò un appassionato discorso, passato alla storia come "Grito do Ipiranga", per annunciare l'inizio della lotta per l'indipendenza contro l'oppressione portoghese. Arrivato nella città di San Paolo, Pietro proclamò ufficialmente l'indipendenza del Brasile. Creata la nuova bandiera e il nuovo stemma, il 22 settembre la secessione venne ufficialmente comunicata a Giovanni VI e il 12 ottobre, giorno del suo 24° compleanno, Pietro venne acclamato imperatore del Brasile (in segno di discontinuità con la monarchia e per acclamazione) con il nome di Pietro I. Il Brasile, di conseguenza, prendeva lo status di Impero. Pietro chiarì da subito, però, che se in padre fosse tornato in Brasile gli avrebbe ceduto il trono.
Inizialmente, in realtà, l'Impero era limitato alle sole province di San Paolo e Rio de Janeiro. Ci vollero due anni di guerra civile per cacciare l'esercito portoghese, ritiratosi principalmente a causa degli enormi costi del conflitto. Nel 1824 gli Stati Uniti furono il primo Stato a riconoscere il Brasile, nell'ottica di ostacolare le potenze europee nella colonizzazione del continente, che avrebbe dovuto essere egemonizzato dagli Stati Uniti.
Il regno di Pietro I, tuttavia, fu di breve durata. Nel 1831 l'imperatore, alle prese con crisi economica e rivolte popolari, dovette cedere la corona al figlio Pietro II, che aveva appena 5 anni e tornare in Europa per risolvere importanti questioni dinastiche. Alla morte di Giovanni VI, Pietro divenne re del Portogallo come Pietro IV ma abdicò dopo appena due mesi in favore della figlia Maria, che ascese al trono a soli 7 anni come Maria II e avrebbe dovuto sposare Michele, fratello di Pietro e dunque suo zio, con l'altra sorella Isabella Maria come reggente.
Michele, tuttavia, iniziò ben presto, insieme alla regina madre Carlotta Gioacchina di Spagna, di fare pressioni su Maria II perché abdicasse in favore di Michele. Nel 1828 le Cortes, insoddisfatte dell'atteggiamento di Pietro, che preferiva rimanere in Brasile, proclamarono Re Michele, che ascese al trono al posto della nipote con il nome di Michele I, che per ingraziarsi il sostegno del fratello spedì uno squadrone di 29 navi per aiutarlo contro le ribellioni in Sudamerica.
Pietro si era così trovato costretto a lasciare la corona brasiliana al figlio e a partire per l'Inghilterra, dove radunò un esercito per deporre il fratello con la forza. Nel 1832 Pietro entrò a Porto con il suo esercito, subendo un assedio da parte delle armate portoghesi per oltre un anno. La strategia vincente fu quella di inviare una spedizione via mare dalla città, malgrado l'assedio, per cogliere alle spalle i lealisti. Nel luglio 1833 Pietro tornò a Lisbona e reinstallò sul trono portoghese la figlia Maria II, di 14 anni, seconda regina del Portogallo dopo la bisnonna Maria I. Michele venne esiliato in Germania e lui e i suoi discendenti vennero esclusi dalla linea di successione al trono dalla Costituzione del 1838. Pietro morì di tubercolosi il 24 settembre 1834, a soli 35 anni. Solo nel 1972 le sue spoglie hanno fatto ritorno in Brasile, trovando sepoltura al Monumento dell'Ipiranga, sul luogo della dichiarazione d'indipendenza.
La storia del Brasile, invece, ebbe un seguito diverso. Nel 1840, a 14 anni, Pietro II viene acclamato imperatore e viene rovesciato ed esiliato a Parigi solo 49 anni dopo, nel 1889, da un colpo di Stato dal maresciallo Deodoro de Fonseca, che instaurò la repubblica e ne divenne il primo Presidente. Nel 1930 venne eletto Getùlio Vargas, che con vari espedienti, e dopo un tentato colpo di Stato, riuscì a restare Presidente fino al 1945, dopo aver appoggiato gli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, ma verrà rieletto nel 1950 prima del suicidio quattro anni dopo.
Il 31 marzo 1964, tuttavia, le forze armate, con l'appoggio di 6 province, destituirono il Presidente Joao Goulart sostituendolo con una giunta militare, che resterà al potere fino al 1985, data del ritorno alla democrazia.

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