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125° - Nascita di Paolo VI

Il primo Papa a rifiutare la tiara, profondamente riformatore e conclusore del Concilio Vaticano II. Il 27 settembre 1897 nasceva a Concesio (Brescia) Giovanni Battista Montini, Papa dal 1963 al 1978 con il nome di Paolo VI.

Giovanni Battista Montini era nato a Concesio (Brescia) il 27 settembre 1897. Eletto Papa il 21 giugno 1963 con il nome di Paolo VI, morì a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978, dopo 15 anni di pontificato

Giovanni Battista Montini nasce il 27 settembre 1897 a Concesio (Brescia), in una famiglia borghese, secondo figlio di Giorgio Montini, direttore del Cittadino di Brescia e futuro deputato con il Ppi, e Giuditta Alghisi. Il fratello maggiore Lodovico diventerà avvocato, deputato e senatore (dimettendosi proprio in occasione dell'elezione papale di Giovanni Battista) e il fratello minore Francesco sarà medico. Giovanni Battista viene battezzato tre giorni dopo, nella stessa data della morte di Santa Teresa di Lisieux.
A 19 anni entra in seminario a Brescia, venendo ordinato sacerdote il 29 maggio 1920, a 22 anni, da Giacinto Gaggia, vescovo di Brescia, ottenendo anche un dottorato in diritto canonico alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano. Montini sceglie di proseguire gli studi a Roma, dove prosegue gli studi in diritto civile, diritto canonico, lettere e filosofia. Su consiglio del Sostituto per gli Affari Generali, arcivescovo Giuseppe Pizzardo, entra nell'Accademia dei Nobili Ecclesiastici, l'attuale Pontificia Accademia Ecclesiastica, per un biennio di studi propedeutici all'ingresso nel corpo diplomatico vaticano.
Nonostante il desiderio di diventare parroco, dopo una breve esperienza alla Segreteria di Stato, Montini viene quindi nominato addetto alla nunziatura apostolica in Polonia nel giugno 1923, al seguito dell'arcivescovo Lorenzo Lauri. Lauri era succeduto, due anni prima, all'arcivescovo Achille Ratti, che come Montini diventerà prima arcivescovo di Milano e poi Pontefice.
Rientrato in Italia a novembre, Montini completa gli studi e viene nominato Assistente Ecclesiastico Nazionale della FUCI, a Roma. Ancora una volta, la sua vocazione da parroco venne ignorata. Con il tempo iniziò anche a collaborare con la Segreteria di Stato e nel 1933 rassegnò le dimissioni dall'incarico alla FUCI, sempre più preda di divisioni interne, legate soprattutto ai rapporti da tenere con il fascismo.
Il 16 dicembre 1937, a 40 anni, viene nominato Sostituto per gli Affari Generali. Succede a don Domenico Tardini, nominato Segretario della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, poi cardinale e Segretario di Stato di Giovanni XXIII.
La nomina era frutto della volontà del cardinale Eugenio Pacelli, Segretario di Stato. Quando Pacelli venne eletto Papa il 2 marzo 1939 con il nome di Pio XII, dopo la morte improvvisa di Pio XI, la strada di Montini all'incarico di Segretario di Stato sembrava spianata, ma Pacelli, in vista del conflitto imminente, scelse il più esperto cardinale Luigi Maglione, Prefetto della Congregazione del Concilio. Alla morte di Maglione, nel 1944, Pio XII scelse di non nominare un nuovo Segretario di Stato, avocando a sè l'incarico per tutto il pontificato. Nel 1952 scelse di suddividere le funzioni dell'incarico tra Tardini e Montini, nominato Pro-Segretario per gli Affari Ordinari.

L'8 dicembre 1965 Paolo VI chiuse solennemente il Concilio Vaticano II, aperto l'11 ottobre 1962 da Giovanni XXIII. A seguito, il Papa promulgò quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni e nove Decreti

Il 1° novembre 1954, a 57 anni, Giovanni Battista Montini viene nominato arcivescovo di Milano. Succedette al cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, che era mancato il 30 agosto. Viene consacrato il 12 dicembre successivo dal cardinale Eugène Tisserant, Prefetto della Congregazione per il Cerimoniale. La nomina venne generalmente interpretata come una rimozione di Montini dalla Curia Romana. Dato che Pio XII non tenne altri Concistori fino alla sua morte, Montini non partecipò al Conclave del 1958, ricevendo comunque due voti e la candidatura simbolica del cardinale Clemente Micara. Anche Domenico Tardini, rimasto unico Pro-Segretario di Stato, non partecipò, non essendo cardinale.
Il 18 dicembre 1958, a 61 anni, viene creato cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti da Giovanni XXIII, diventandone immediatamente il favorito per la successione. Anche lo stesso Pontefice ammise che, se Montini fosse stato cardinale nel 1958, sarebbe probabilmente stato eletto. 
Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963, a 81 anni, per un tumore allo stomaco. All'interno del Conclave si verificò un duro scontro tra l'ala riformatrice, che voleva proseguire il cammino conciliare, e quella conservatrice, che candidava Ildebrando Antoniutti, Prefetto della Congregazione per i Religiosi. Nonostante l'elezione di Montini fosse largamente prevista, furono necessari sei scrutini e una maggioranza di appena 3 voti. Il 21 giugno 1963, a 65 anni, Giovanni Battista Montini viene eletto Papa con il nome di Paolo VI.
Come nuovo arcivescovo di Milano, Paolo VI sceglie il suo ausiliare Giovanni Colombo, creandolo cardinale. Subito, si rese protagonista di due grandi innovazioni. Innanzitutto, dopo l'incoronazione, vendette la tiara papale per darne il ricavato ai poveri: la acquistò il cardinale Francis Joseph Spellman, arcivescovo di New York, per oltre un milione di dollari, e la espose nella Basilica Nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington. Poi, nel gennaio 1964, fece il primo storico viaggio di un Papa in aereo all'estero, recandosi in Terrasanta e abbracciando il Patriarca di Costantinopoli Atenagora. Fu il primo dei moderni viaggi apostolici dei Papi. Il 7 dicembre 1965, inoltre, venne firmato un documento che revocava le reciproche scomuniche tra cattolici e ortodossi, avvenute quasi mille anni prima.

Paolo VI fu il primo Papa a volere un funerale semplice, che sarà poi imitato dai suoi successori. Dopo la canonizzazione, avvenuta nel 2018 a opera di Papa Francesco, il corpo del Papa non è stato traslato nella Basilica di San Pietro ma riposa ancora nella sua collocazione originaria, nelle Grotte Vaticane

Il primo compito di Paolo VI fu quello di portare a termine il Concilio Vaticano II, aperto l'11 ottobre 1962 da Giovanni XXIII. La celebrazione di chiusura avvenne l'8 dicembre 1965 e sarebbe stata seguita da una serie di altre innovazioni: nel 1966, ad esempio, Paolo VI abolì l'Indice dei Libri Proibiti, creato nel 1559 da Paolo IV, e istituì il limite di età a 75 anni per i vescovi e a 80 anni per il diritto di voto attivo e passivo in Conclave, creando le due categorie attuali di cardinali, elettori e non elettori. Passò alla storia anche la sua messa a Firenze nel Natale 1966, quando la città era ancora sconvolta dall'alluvione del 4 novembre.
Nel 1968 fu la volta della Curia Romana, in cui aveva lavorato per trent'anni, che venne riorganizzata e in cui vennero abolite la Guardia Palatina (fondata nel 1850 da Pio IX per proteggere le residenze papali) e la Guardia Nobile (istituita nel 1801 da Pio VII per la protezione personale del Papa), lasciando come unico corpo militare la Guardia Svizzera.
Una delle encicliche più scottanti fu l'ultima del Pontificato, la Humanae Vitae, pubblicata il 25 luglio 1968, che stabiliva, dopo un ampio dibattito interno alla Chiesa, il divieto per gli sposi nel ricorrere ad anticoncezionali di qualunque tipo. Il 28 novembre 1970, sceso dall'aereo che lo aveva appena portato nelle Filippine, Paolo VI si salvò da un attentato con un coltello, grazie alla pesante stola e all'intervento del segretario don Pasquale Macchi
Il Papa, inoltre, indicò chiaramente chi avrebbe gradito come successore. Il 16 settembre 1972, conclusa la Messa dopo la visita apostolica a Venezia, appoggiò la stola con gesto plateale sulle spalle del Patriarca di Venezia Albino Luciani, che in effetti gli succederà come Papa Giovanni Paolo I. Nel 1975 Paolo VI organizzò anche il Giubileo, aprendo la Porta Santa la vigilia di Natale del 1974, la prima cerimonia di questo tipo ad essere trasmessa in diretta televisiva e anche l'ultima a prevedere la rottura del muro che sigillava la Porta Santa, sostituito poi dalla semplice apertura della porta.
Gli ultimi anni furono segnati da problemi di salute sempre più evidenti. Fu per lui un grande dolore il sequestro dell'amico Aldo Moro, per cui aveva scritto personalmente una lettera alle Brigate Rosse. Contravvenendo al protocollo, che prevedeva che il Papa non partecipasse a funerali privati, specie se di uomini politici, Paolo VI partecipò il 13 maggio 1978 a una messa di suffragio per lo statista, pronunciando un'accorata omelia passata alla storia.
Paolo VI morì per un'edema polmonare il 6 agosto 1978, a 80 anni, dopo 15 di pontificato. Seguendo le sue volontà, vennero eliminati tutti gli elementi di sfarzo dal cerimoniale funebre, creando l'attuale modello per il funerale pontificio, senza catafalco e con la semplice bara di legno chiaro poggiata a terra.
Il 26 agosto 1978 verrà eletto come suo successore il cardinale Albino Luciani, 65 anni, Patriarca di Venezia, che morirà dopo soli 33 giorni. 
Paolo VI venne beatificato nel 2014 e canonizzato nel 2018 da Papa Francesco. Contravvenendo alla prassi, il suo corpo non venne spostato dalla tomba originale, nelle Grotte Vaticane, dove ancora oggi riposa.

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