Non esiste più come ente indipendente, ma è la voce del Vaticano in 61 Paesi al mondo. Il 12 febbraio 1931 iniziava le sue trasmissioni Radio Vaticana, fondata da Guglielmo Marconi.
Il periodo tra le due guerre mondiali vide il fiorire di numerose radio in tutta Europa, diventate il primo medium di massa. Il sistema di telecomunicazione a distanza di onde radio, o radiotelegrafo, venne inventato da un italiano, Guglielmo Marconi. Brevettata nel 1897, l'invenzione gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909.
Marconi era un personaggio di portata mondiale negli anni di Pio XI, salito al soglio pontificio nel 1922. Nel 1929 il Pontefice convocò Marconi in Vaticano, chiedendogli di realizzare la stazione radio ufficiale della neonata Città del Vaticano. I lavori durarono 2 anni.
Il 12 febbraio 1931 fu lo stesso Marconi a inaugurare Radio Vaticana: "Con l'aiuto di Dio, che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell'umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del Santo Padre. Per circa venti secoli il pontefice Romano ha fatto sentire la parola del suo divino magistero nel mondo, ma questa è la prima volta che la sua viva voce può essere percepita simultaneamente su tutta la superficie della terra". Pio XI, a seguire, lesse il radiomessaggio Omni Creaturae. Al suo fianco c'era il cardinale Eugenio Pacelli, Segretario di Stato, che gli sarebbe succeduto nel 1939 con il nome di Pio XII.
Marconi venne decorato con la Gran Croce dell'Ordine Piano e costruì un telecomando con cui Pio XI potè accendere l'illuminazione della stele della Madonna della Lettera a Messina. Sempre da Roma, Marconi azionò il pulsante che illuminò per la prima volta il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in Brasile.
Marconi rifiutò l'incarico di direttore di Radio Vaticana. Pio XI scelse allora il fisico Giuseppe Gianfranceschi, Presidente dell'Accademia dei Nuovi Lincei, mentre la gestione della radio venne affidata ai gesuiti. Nel 1933 venne anche stabilito un collegamento con Castel Gandolfo, residenza estiva del Papa.
Nel 1939 Radio Vaticana seguì le cerimonie funebri dopo la morte di Pio XI e il Conclave che portò all'elezione di Pio XII. Verso la fine dello stesso anno il nuovo Papa ricevette un rapporto del cardinale August Hlond, arcivescovo di Poznan, che lo avvertiva delle forti persecuzioni che la Chiesa soffriva nella Polonia invasa dai nazisti. Pio XII decise allora che Radio Vaticana avrebbe fornito informazioni sullo stato della Chiesa in Polonia, autorizzandola a operare anche nel settore degli Esteri. Durante il conflitto la radio rimase sempre operativa, nonostante la volontà del ministro della propaganda tedesco Joseph Goebbels, e trasmise oltre un milione di messaggi, in particolare appelli per ritrovare civili e militari dispersi.
Alla fine del conflitto, Radio Vaticana si espanse, introducendo servizi in altre lingue. Il Vaticano acquistò così 400 ettari di terreno a Santa Maria di Galeria, 18 km a nord di Roma, dove venne costruito un Centro Trasmittente inaugurato nel 1957 da Pio XII. Nel 1950 l'emittente fu tra le fondatrici dell'Unione Europea di Radiodiffusione.
Negli Anni '70 Radio Vaticana ebbe il suo momento di maggiore celebrità. Era l'unica, infatti, a trasmettere brani di Fabrizio De Andrè o Francesco Guccini, mentre sulle emittenti Rai vigeva la censura. Nel 1966, infatti, l'emittente aveva aperto anche a brani di musica leggera e seguì tutti i lavori del Concilio Vaticano II.
Arrivati a uno staff di 400 persone, i bilanci della radio con il tempo andarono in rosso. Nel 2009 venne autorizzata la pubblicità, mai utilizzata fino a quel momento, per aumentare le entrate. Nel 2012 vennero chiuse le trasmissioni a onde corte e medie verso Nordamerica, Sudamerica ed Europa, insieme al Servizio di Informazione Vaticana, fondato nel 1991.
Nonostante i cambiamenti, Radio Vaticana continuò a perdere 20-30 milioni di euro ogni anno. Il 15 agosto 2016 Papa Francesco decretò che l'emittente sarebbe stata assorbita dalla nuova Segreteria per la Comunicazione a partire dal 1° agosto 2017. La gestione dei Gesuiti finiva così, per passare nelle mani dei laici. Il direttore, don Dario Edoardo Viganò, diventò anche il primo Prefetto della Segreteria. Radio Vaticana esiste ancora, ma non è più un ente indipendente. Trasmette in 41 lingue, tra cui il latino.
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