Il 17 agosto 1945 l'Indonesia diventava uno Stato indipendente. Oggi è il quarto Paese più popoloso al mondo, il più grande esistente a maggioranza musulmana e il più vasto del Sudest Asiatico.
Sotto l'influsso di buddismo e induismo, l'Indonesia era un posto strategico per i commerci ben prima che arrivassero gli europei. Il regno indù Majapahit, sotto il regno di Gajah Mada, arrivò a coprire praticamente tutta la moderna Indonesia e gli anni della sua influenza (XIV - XVI secolo) è ancora oggi considerata l'epoca d'oro dell'arcipelago. L'islam iniziò ad attecchire all'inizio del Trecento a Sumatra e gradualmente divenne la religione dominante in tutte le isole.
I primi occidentali ad arrivare in Indonesia furono nel 1512 i portoghesi, guidati da Francisco Serrao, seguiti da inglesi e olandesi. Per gestire i propri possedimenti, gli olandesi fondarono nel 1602 la Compagnia delle Indie Orientali, che divenne la forza monopolistica in tutto il territorio per due secoli. Il nome Indonesia ("Isole dell'India") venne assegnato all'arcipelago dall'inglese George Windsor Earl ed entrò nell'uso comune nel Novecento al posto di Malay, il nome scelto dagli olandesi.
Nel 1800 la Compagnia delle Indie Orientali dichiarò bancarotta e l'Olanda dichiarò l'Indonesia una propria diretta colonia. Iniziarono le guerre di ribellione da parte di vari signori locali, come il principe Diponegoro a Giava Orientale, l'Imam Bonjol a Sumatra e Pattimura a Maluku, oltre a un conflitto ad Aceh durato trent'anni. Nessuna di queste guerre riuscì tuttavia a interrompere il dominio coloniale.
Soltanto l'occupazione giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale spezzò il dominio olandese dopo oltre tre secoli e ridiede vita al movimento indipendentista. Il 15 agosto 1945 il Giappone si arrendeva agli Alleati, mettendo fine al conflitto più sanguinoso della storia. Appena due giorni dopo, il 17 agosto 1945, i leader nazionalisti Sukarno e Mohammad Hafta proclamarono l'indipendenza dell'Indonesia e divennero il primo Presidente e Vicepresidente del Paese.
L'Olanda tentò di ristabilire il proprio dominio coloniale sul Paese con un conflitto armato e uno scontro diplomatico, ma nel dicembre 1949 fu costretta a riconoscere l'Indonesia come nazione indipendente.
Come Presidente, Sukarno virò presto verso l'autoritarismo, facendo precipitare il Paese in una guerra civile a bassa intensità. I militari e l'islam politico si opposero alla crescente influenza del Partito Comunista Indonesiano (Pki). Il 1° ottobre 1965 le forze comuniste assassinarono 6 generali dell'esercito indonesiano tentando un colpo di Stato, che però risultò un fallimento. I militari, guidati dal generale Suharto, organizzarono un'enorme purga anticomunista, uccidendo tra 500mila e un milione di persone, portando alla distruzione completa del Pki.
A marzo 1968, per ordine degli Stati Uniti, Sukarno si fece da parte dopo 22 anni al potere. Nuovo Presidente divenne il generale Suharto, che iniziò il cosiddetto Nuovo Ordine. La sua amministrazione, di fatto una dittatura, incoraggiò gli investimenti esteri e portò a tre decenni di crescita economica. Nel 1975 l'Indonesia invase Timor Est, portando a un'occupazione caratterizzata da scarsissimo rispetto per i diritti umani.
Fu la crisi che colpì l'Asia nel 1997 a far venire a galla tutte le crepe del Nuovo Ordine, portando alle dimissioni di Suharto l'anno successivo. Nel 1999 Timor Est tornò indipendente. Nel 2004 si tennero le prime elezioni presidenziali dirette, pochi mesi prima del tremendo tsunami che colpì Giava e Sumatra. Nel 2014 Joko Widodo, attuale Presidente, è diventato il primo Capo dello Stato al di fuori delle èlite politiche e militari.
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