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150° - Beatificazione di Urbano V

Il 10 marzo 1870 Pio IX beatificava Papa Urbano V, al secolo Guillaume de Grimoard, morto 500 anni prima, che si era battuto per il ritorno della sede papale da Avignone a Roma, riuscendo a stabilirsi nella città per 3 anni prima di fare ritorno in Francia. Monaco benedettino, è stato il penultimo Papa della cattività avignonese e anche il penultimo di nazionalità francese.

Urbano V, al secolo Guillame de Grimoard, fu il 200° Papa della Chiesa, il penultimo dei 15 Papi francesi della storia. Venne eletto nel 1362 e morì nel 1370


Guillaume de Grimoard nacque nel 1310 nel castello di Grizac, in Linguadoca, secondogenito di Guillaume de Grimoard, signore di Bellegarde, e di Amphèlise di Montferrand. Aveva due fratelli - uno dei quali creò poi cardinale - e una sorella. 
Nel 1327 Guillaume scelse di diventare monaco benedettino nel piccolo priorato di Chirac, nella sua regione di provenienza, e venne ordinato sacerdote nel 1334. Studiò letteratura e legge a Montpellier e per 4 anni a Tolosa, dove ottenne un dottorato in diritto canonico. Venne poi nominato priore dell'abbazia di Nostra Signora del Priorato e nel 1352 abate di Saint Germain ad Auxerre.
Grimoard subì abusi fisici da parte dell'arcivescovo di Sens Guillaume de Melun, che voleva imporre nuove tasse all'abbazia contro il volere dell'abate, ma non si piegò. Nel 1359 Auxerre venne poi catturata dagli inglesi e sottoposta a tassazione ancora più pesante.



Era stato il francese Clemente V a spostare nel 1309 la sede pontificia prima a Bordeaux, poi a Carpentras e Lione e infine ad Avignone, sotto la protezione del re Filippo il Bello. Il ritorno definitivo a Roma, dopo numerosi tentativi, venne portato a termine da Gregorio XI il 27 gennaio 1377, dando inizio allo Scisma d'Occidente

Nell'estate del 1352, pochi mesi dopo la sua promozione ad abate, venne scelto da Papa Clemente VI per una missione nel Nord Italia. Giovanni Visconti, signore di Milano, aveva infatti conquistato la maggior parte della Lombardia, assediato la città di Bologna e mosso le sue truppe fino al confine fiorentino dello Stato Pontificio. Per raggiungere un accordo, il Papa aveva reso Giovanni Visconti vicario di Bologna, perdonandogli l'invasione del Nord Italia, e gli aveva garantito una rendita, in cambio della restituzione di Bologna alla Chiesa. Grimoard si recò così a Bologna, ottenne il possesso militare della città da parte di Visconti e gliela consegnò come vicario pontificio e, a Milano, rinnovò il trattato in scadenza tra la Chiesa e il Regno delle Due Sicilie. Tornò a Roma su mandato pontificio nel 1354 per sedare alcuni disordini sorti intorno alla Basilica di San Pietro, legati all'assenza del Papa.
Nel 1360 venne poi inviato una terza volta in Italia ad assistere il cardinale Gil Alvarez Carrillo D'Albornoz nella risoluzione delle faide tra le famiglie Di Vico di Viterbo, Malatesta di Rimini e Ordelaffi di Forlì con la mediazione decisiva di Bernabò Visconti, nipote e successore di Giovanni a Milano e Bologna. Grimoard tornò in Francia dopo il tradimento di Visconti, che venne sconfitto dal cardinale D'Albornoz mentre tentava di assediare Bologna. 
Visto il dilagare della peste nella Francia meridionale, scelse di tornare nel castello di famiglia di Auriol. La malattia falciò in pochi mesi 9 cardinali - quasi la metà dell'intero Collegio Cardinalizio - e 100 vescovi. 
Grimoard, che nel 1361 era stato eletto abate di Saint Victor a Marsiglia, venne comunque inviato una quarta volta in Italia da Innocenzo VI. Luigi di Taranto, signore di Napoli, era morto e la regina Giovanna stava tentando di prendere il potere. Sulla strada fece anche sosta a Montecassino, dove potè constatare l'abbandono in cui versava la storica abbazia. 

La costruzione dell'enorme Palazzo dei Papi ad Avignone venne ordinata nel 1336 da Benedetto XII e completata nel 1367. Il Palazzo venne assediato per 4 anni durante lo Scisma d'Occidente. L'ultimo a risiedervi fu l'antipapa Benedetto XIII, che dopo 4 anni di prigionia nel marzo 1403 riuscì a fuggire a Perpignano

Papa Innocenzo VI morì il 12 settembre 1362 a 80 anni. Dieci giorni dopo si apriva il Conclave tra i 21 cardinali (uno dei numeri più bassi di sempre) chiamati a eleggere il suo successore. Grimoard, che non era cardinale e nemmeno vescovo, decise di attenderne l'esito a Auriol.
Quindici cardinali erano pronti a eleggere il benedettino Hugues Roger, fratello di Clemente VI e Camerlengo, ma l'interessato rifiutò. Lo stallo tra gli altri due candidati, Hèlie de Talleyrand e Guy de Boulogne, era insuperabile e Guillaume d'Agrefeuille propose Grimoard come soluzione di compromesso. Il 28 settembre venne eletto Papa, il 6° del periodo avignonese, ma i cardinali decisero di convocarlo ad Avignone con il pretesto di consultarlo per il Conclave. Le pressioni dei cardinali italiani, che non volevano un altro Papa francese e premevano per il ritorno a Roma della sede pontificia, erano infatti fortissime e si temeva che diffondere la notizia prima dell'accettazione avrebbe alimentato disordini. Grimoard, che aveva 52 anni, accettò l'elezione e scelse il nome di Urbano V, dicendo che "tutti coloro che l'avevano portato erano santi uomini". Venne consacrato vescovo il 6 novembre dal cardinale Andouin Aubert, vescovo di Ostia e nipote di Innocenzo VI, e incoronato il giorno seguente. 

Urbano V morì ad Avignone il 19 dicembre 1370, a 60 anni. Dopo essere stato inizialmente sepolto nella cappella Giovanni XXII della cattedrale di Avignone, il 5 giugno 1372 venne traslato nell'abbazia di Saint Victor a Marsiglia, ma la sua tomba venne distrutta durante la Rivoluzione Francese. Una copia della statua che sormontava il suo sepolcro è conservata nella chiesa del Collegio Benedettino di Saint Martial ad Avignone


Urbano V, a differenza dei suoi predecessori, scelse di continuare a vestire l'abito benedettino e si pose come obiettivo il ritorno a Roma e la sconfitta dei rivali locali al dominio temporale pontificio. Indisse immediatamente una crociata contro Bernabò Visconti, dichiarato eretico e scomunicato. La pace, giunta con la mediazione dell'imperatore Carlo IV, portò al ritiro della scomunica e al riottenimento di Bologna da parte della Chiesa.
Nel 1363 il Papa indisse una crociata contro i turchi, capeggiata da Giovanni II di Francia e Pietro I di Cipro. Quando il primo venne fatto prigioniero dagli inglesi, il secondo prese e rase al suolo Alessandria d'Egitto prima di darsi ad attacchi sporadici sulle coste di Siria ed Egitto fino alla morte, nel 1369, senza alcun sostegno da parte del Papa. 
Spronato da figure come Petrarca e la regina Brigida di Svezia (che in presenza del cardinale Pierre Roger de Beaufort, suo futuro successore al soglio pontificio, gli aveva predetto che sarebbe tornato a Roma ma l'avrebbe lasciata per poi morire poco dopo), Urbano V partì infine per tornare a Roma. Sulla strada seppellì nella Basilica di San Francesco d'Assisi il corpo del cardinale D'Albornoz, suo fedele legato, prima di entrare trionfalmente nell'Urbe il 16 ottobre 1367. Era la prima volta in 60 anni che un Papa rimetteva piede a Roma. Come ricompensa per l'appoggio incoronò imperatrice del Sacro Romano Impero Elisabetta d'Ungheria, moglie dell'imperatore Carlo IV.
Ma la pressione perché tornasse ad Avignone era fortissima e i cardinali francesi erano la stragrande maggioranza. E così, nonostante molte città italiane fossero ancora in rivolta, il 5 settembre 1370 Urbano V si imbarcò a Tarquinia per tornare ad Avignone. Pochi giorni dopo si ammalò gravemente e chiese di essere trasferito in casa del cardinale Angelic de Grimoard, suo fratello. Morì il 19 dicembre 1370, a 60 anni. Il suo corpo venne inizialmente posto nella cappella Giovanni XXII della Cattedrale di Avignone, per essere poi traslato nel 1371 nell'abbazia di Saint Victor di Marsiglia, dove era stato abate. La sua tomba venne distrutta durante la Rivoluzione Francese.
La causa per la sua beatificazione venne aperta subito dopo dal suo successore Gregorio XI, che nel 1377 riportò definitivamente la sede papale a Roma, ma si interruppe a causa dello Scisma d'Occidente. Venne riaperta soltanto cinque secoli dopo e il 10 marzo 1870 Pio IX lo proclamò beato.

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