Dopo circa 6 anni di lavoro, sembra che nuova Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium riguardo al governo del Vaticano stia per essere pubblicata. La data indicata dalla rivista spagnola Vida Nueva è il 29 giugno, festa della Cattedra di San Pietro.
La notizia principale è che la dominante Congregazione per la Dottrina della Fede sarà scalzata. Il suo posto verrà preso da un nuovo superministero per l'evangelizzazione e anche da un altro per la carità.
Le anticipazioni spiegano anche che Papa Francesco fonderà altri ministeri in Dicasteri, un processo già iniziato nel 2016 con la creazione dei primi due. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, guidato dal 70enne cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, nacque dalla fusione tra i Pontifici Consigli per Giustizia e Pace, Cor Unum, per gli Operatori Sanitari e per Migranti e Itineranti; quello per Laici, Famiglia e Vita, guidato dal cardinale americano Kevin Joseph Farrell, 71 anni, fu invece il risultato della fusione tra il Pontificio Consiglio per i Laici e quello per la Famiglia.
Secondo il cardinale honduregno Oscar Andrès Rodriguez Maradiaga, 76 anni, coordinatore del C6 e arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras, la nuova Costituzione Apostolica "offre al popolo di Dio una nuova e coraggiosa prospettiva di riforma nello spirito di Francesco".
In questo momento la bozza della Costituzione Apostolica è stata inviata alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo per le valutazioni dei vescovi, quindi il testo definitivo non sarà pronto prima di giugno. Ma una cosa è certa: la Segreteria di Stato rimarrà l'organismo nettamente più potente del Vaticano.
All'inizio del pontificato di Francesco era convinzione che la Segreteria di Stato sarebbe stata ridotta e i suoi poteri delocalizzati ad altri Dicasteri. Invece non è cambiato nulla.
E' il ministero con cui il Vaticano comunica con le Conferenze Episcopali, controlla le nunziature apostoliche, gestisce la maggior parte della burocrazia della Chiesa e di fatto si occupa anche delle nomine dei più alti officiali vaticani. Il Segretario di Stato è il vice del Papa, per tradizione l'unico uomo a potergli dire di no.
Nel 2013 il Segretario di Stato era il cardinale Tarcisio Bertone, 84enne. La sua figura, strenuamente sostenuta da Benedetto XVI, era malvista da molti osservatori esterni. Bertone era oltre il limite di età e molti pensavano che Francesco non solo lo avrebbe sostituito ma avrebbe disegnato una Segreteria di Stato con un ruolo soltanto diplomatico.
Non a caso nelle sue prime riforme, nel 2014, Francesco creò la Segreteria per l'Economia e quella per la Comunicazione, che, come indicava il nome, avrebbero dovuto eguagliare come dignità la Segreteria di Stato.
Bertone, come previsto, venne pensionato dopo appena cinque mesi. Al suo posto arrivò il cardinale Pietro Parolin, appena 58enne e nunzio da soli 5 anni. Veniva tacciato di inesperienza, ma la verità è che negli ultimi anni la Segreteria non solo ha evitato qualsiasi tentativo di deminutio. Al contrario, è diventata più potente che mai.
Tradizionalmente, la Congregazione per la Dottrina della Fede è un controllo sul potere della Segreteria di Stato, dato che vaglia tutti i documenti ufficiali per eliminare ambiguità dottrinali. Con Papa Francesco, questo check è stato spesso saltato. E ora il mutamento di rapporti diventerà ufficiale.
Le due nuove Segreterie, al contrario, sono gradualmente ridimensionate. Quella per la Comunicazione è stata ridisegnata con una salutare iniezione di laici nel 2018; quella per l'Economia è in preda all'anarchia da due anni, da quando il cardinale George Pell, 77 anni, decise di tornare in Australia per difendersi dalle accuse di abusi sessuali. Senza essere mai sostituito, per poi essere definitivamente licenziato per scadenza di mandato a febbraio 2019. Il 13 marzo è stato condannato a 6 anni di carcere.
La riforma finanziaria, invece, sembra non essere tra le priorità nella Praedicate Evangelium. Il percorso è entrato ormai in una fase di stallo, anche se il Vaticano ha fatto grandi progressi nel contrastare pratiche come il riciclaggio all'interno dello Ior. Quello che manca sono moderne pratiche di definizione del budget e di revisione dei conti.
Anche in questo caso la Segreteria di Stato sembra esserne uscita vincitrice, dal momento che non ha più nessuna figura esterna e indipendente a giudicare i suoi bilanci. L'ultimo Revisore Generale, Libero Milone, è stato cacciato a giugno 2017 in polemica con l'allora Sostituto per gli Affari Generali Giovanni Angelo Becciu, 70 anni. Nonostante le promesse di rimpiazzarlo, non è mai stato sostituito.
La sua parte di vittoria se la prende anche la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, che diventerà il ministero dominante nella futura Curia Romana. Responsabile di tutte le terre di missione, ha il privilegio di nominare vescovi, erigere seminari e gestire numerose proprietà a Roma e nel resto d'Italia. E anche l'ex Propaganda Fide conserva gelosamente i propri libri contabili.
C'è anche un altro beneficio che Praedicate Evangelium porterà alla Segreteria di Stato. Meno uffici vaticani significa meno cardinali e arcivescovi a presiederli, specie se, come nella Segreteria per la Comunicazione, vengono chiamati anche laici.
E' un passo in avanti. In passato, molti officiali vaticani dovevano la loro posizione non tanto alla loro abilità nell'incarico quanto alla volontà di essere promossi a un ufficio prestigioso.
Ma questo vuol anche dire che la Segreteria di Stato avrà molti meno cardinali ministri che tenteranno di aggirarla per bussare alla porta del Papa.
Il cardinale Maradiaga ha detto anche che "l'obiettivo principale della Costituzione Apostolica è evidenziare la missione evangelizzatrice della Chiesa", aggiungendo che i vescovi "non hanno una posizione ecclesiologica che li pone al di sotto di altri officiali della Curia Romana".
Ciò che si è dimenticato di dire è che, all'interno della Curia, ora tutti sapranno di comanda: il cardinale Segretario di Stato.
Tradotto e rielaborato da Crux.
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Papa Francesco, 82 anni, ha promesso fin dall'inizio del suo pontificato una revisione della Curia Romana |
La notizia principale è che la dominante Congregazione per la Dottrina della Fede sarà scalzata. Il suo posto verrà preso da un nuovo superministero per l'evangelizzazione e anche da un altro per la carità.
Le anticipazioni spiegano anche che Papa Francesco fonderà altri ministeri in Dicasteri, un processo già iniziato nel 2016 con la creazione dei primi due. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, guidato dal 70enne cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, nacque dalla fusione tra i Pontifici Consigli per Giustizia e Pace, Cor Unum, per gli Operatori Sanitari e per Migranti e Itineranti; quello per Laici, Famiglia e Vita, guidato dal cardinale americano Kevin Joseph Farrell, 71 anni, fu invece il risultato della fusione tra il Pontificio Consiglio per i Laici e quello per la Famiglia.
Secondo il cardinale honduregno Oscar Andrès Rodriguez Maradiaga, 76 anni, coordinatore del C6 e arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras, la nuova Costituzione Apostolica "offre al popolo di Dio una nuova e coraggiosa prospettiva di riforma nello spirito di Francesco".
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Il C9, consiglio di cardinali incaricato di elaborare il progetto di revisione della Curia Romana, è stato istituito il 28 settembre 2013. A ottobre 2018 è diventato C6 per il ritiro di tre membri |
In questo momento la bozza della Costituzione Apostolica è stata inviata alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo per le valutazioni dei vescovi, quindi il testo definitivo non sarà pronto prima di giugno. Ma una cosa è certa: la Segreteria di Stato rimarrà l'organismo nettamente più potente del Vaticano.
All'inizio del pontificato di Francesco era convinzione che la Segreteria di Stato sarebbe stata ridotta e i suoi poteri delocalizzati ad altri Dicasteri. Invece non è cambiato nulla.
E' il ministero con cui il Vaticano comunica con le Conferenze Episcopali, controlla le nunziature apostoliche, gestisce la maggior parte della burocrazia della Chiesa e di fatto si occupa anche delle nomine dei più alti officiali vaticani. Il Segretario di Stato è il vice del Papa, per tradizione l'unico uomo a potergli dire di no.
Nel 2013 il Segretario di Stato era il cardinale Tarcisio Bertone, 84enne. La sua figura, strenuamente sostenuta da Benedetto XVI, era malvista da molti osservatori esterni. Bertone era oltre il limite di età e molti pensavano che Francesco non solo lo avrebbe sostituito ma avrebbe disegnato una Segreteria di Stato con un ruolo soltanto diplomatico.
Non a caso nelle sue prime riforme, nel 2014, Francesco creò la Segreteria per l'Economia e quella per la Comunicazione, che, come indicava il nome, avrebbero dovuto eguagliare come dignità la Segreteria di Stato.
Bertone, come previsto, venne pensionato dopo appena cinque mesi. Al suo posto arrivò il cardinale Pietro Parolin, appena 58enne e nunzio da soli 5 anni. Veniva tacciato di inesperienza, ma la verità è che negli ultimi anni la Segreteria non solo ha evitato qualsiasi tentativo di deminutio. Al contrario, è diventata più potente che mai.
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Tarcisio Bertone, 84 anni, è stato Segretario di Stato durante tutto il pontificato di Benedetto XVI (2005 - 2013) |
Tradizionalmente, la Congregazione per la Dottrina della Fede è un controllo sul potere della Segreteria di Stato, dato che vaglia tutti i documenti ufficiali per eliminare ambiguità dottrinali. Con Papa Francesco, questo check è stato spesso saltato. E ora il mutamento di rapporti diventerà ufficiale.
Le due nuove Segreterie, al contrario, sono gradualmente ridimensionate. Quella per la Comunicazione è stata ridisegnata con una salutare iniezione di laici nel 2018; quella per l'Economia è in preda all'anarchia da due anni, da quando il cardinale George Pell, 77 anni, decise di tornare in Australia per difendersi dalle accuse di abusi sessuali. Senza essere mai sostituito, per poi essere definitivamente licenziato per scadenza di mandato a febbraio 2019. Il 13 marzo è stato condannato a 6 anni di carcere.
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George Pell, 77 anni, è stato condannato il 13 marzo a 6 anni di carcere per abusi su minori. Era Prefetto della Segreteria per l'Economia dal 2014; il 24 febbraio 2019 il suo mandato è scaduto |
La riforma finanziaria, invece, sembra non essere tra le priorità nella Praedicate Evangelium. Il percorso è entrato ormai in una fase di stallo, anche se il Vaticano ha fatto grandi progressi nel contrastare pratiche come il riciclaggio all'interno dello Ior. Quello che manca sono moderne pratiche di definizione del budget e di revisione dei conti.
Anche in questo caso la Segreteria di Stato sembra esserne uscita vincitrice, dal momento che non ha più nessuna figura esterna e indipendente a giudicare i suoi bilanci. L'ultimo Revisore Generale, Libero Milone, è stato cacciato a giugno 2017 in polemica con l'allora Sostituto per gli Affari Generali Giovanni Angelo Becciu, 70 anni. Nonostante le promesse di rimpiazzarlo, non è mai stato sostituito.
La sua parte di vittoria se la prende anche la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, che diventerà il ministero dominante nella futura Curia Romana. Responsabile di tutte le terre di missione, ha il privilegio di nominare vescovi, erigere seminari e gestire numerose proprietà a Roma e nel resto d'Italia. E anche l'ex Propaganda Fide conserva gelosamente i propri libri contabili.
C'è anche un altro beneficio che Praedicate Evangelium porterà alla Segreteria di Stato. Meno uffici vaticani significa meno cardinali e arcivescovi a presiederli, specie se, come nella Segreteria per la Comunicazione, vengono chiamati anche laici.
E' un passo in avanti. In passato, molti officiali vaticani dovevano la loro posizione non tanto alla loro abilità nell'incarico quanto alla volontà di essere promossi a un ufficio prestigioso.
Ma questo vuol anche dire che la Segreteria di Stato avrà molti meno cardinali ministri che tenteranno di aggirarla per bussare alla porta del Papa.
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Il cardinale Pietro Parolin, 64 anni, è Segretario di Stato dal 15 ottobre 2013. Arcivescovo dal 2009, era nunzio apostolico in Colombia |
Il cardinale Maradiaga ha detto anche che "l'obiettivo principale della Costituzione Apostolica è evidenziare la missione evangelizzatrice della Chiesa", aggiungendo che i vescovi "non hanno una posizione ecclesiologica che li pone al di sotto di altri officiali della Curia Romana".
Ciò che si è dimenticato di dire è che, all'interno della Curia, ora tutti sapranno di comanda: il cardinale Segretario di Stato.
Tradotto e rielaborato da Crux.
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