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Benedetto XIII, l'ultimo Papa del Sud Italia

Originario di Gravina di Puglia, è stato l'ultimo Papa proveniente dal Sud Italia. Il 29 maggio 1724 veniva eletto Papa Benedetto XIII, al secolo Pietro Francesco (in religione Vincenzo Maria) Orsini, domenicano, 245º Papa per 6 anni, fino alla morte, avvenuta il 21 febbraio 1730, a 81 anni.

Vincenzo Maria Orsini (al secolo Pietro Francesco) è stato eletto 245° Papa il 29 maggio 1724, a 75 anni. Sedette sul trono pontificio per quasi 6 anni, fino alla morte, avvenuta il 21 febbraio 1730, a 81 anni

Pietro Francesco Orsini di Gravina nacque il 2 febbraio 1649 a Gravina in Puglia da Ferdinando III Orsini, XI duca di Gravina, e da sua moglie, Giovanna Frangipane della Tolfa di Toritto. Fu il figlio primogenito della coppia, che ebbe altri cinque figli.
La famiglia Orsini, tuttora esistente, è tra le più antiche casate d'Italia e d'Europa, legata a doppio filo alla città di Roma, allo Stato Pontificio e al Regno di Napoli. Prima di Benedetto XIII, infatti, la famiglia aveva già espresso 2 Pontefici: Celestino III (Giacinto Bobone Orsini, Papa dal 1191 al 1198) e Niccolò III (Giovanni Gaetano Orsini, Papa dal 1277 al 1280). Complessivamente, oltre ai 3 divenuti Papi, la famiglia darà alla Chiesa altri 20 cardinali, l'ultimo mancato nel 1789.
 Nel Trecento, durante il periodo della cattività avignonese, gli Orsini si erano scontrati spesso con la famiglia Colonna, dando luogo ad una grande rivalità che ebbe fine solo nel 1511 per volontà di Papa Giulio II, che riuscì a organizzare un matrimonio tra i due casati. La linea di Gravina è attualmente la principale superstite della famiglia, discendente a partire dal 1436 da Francesco Orsini.
Il padre morì nel 1658, quando egli aveva otto anni, e quindi ereditò subito da lui il titolo di feudatario di Solofra. Fu educato da Fra' Niccolò Tura, domenicano di Solofra, e da sua madre Giovanna, donna religiosa e caritatevole. Iniziò gli studi nella stessa cittadina e, a 16 anni, fondò l'Accademia dei Famelici.
A 17 anni chiese di entrare nel noviziato dell'ordine che egli più amava, quello dei frati domenicani, durante un viaggio a Venezia, nonostante molti suoi parenti non fossero d'accordo per il fatto che egli era primogenito. Si appellò quindi a Papa Clemente X, che non solo accettò l'ingresso ma, viste le doti del ragazzo, lo dispensò dagli studi propedeutici. 
Nel 1668 egli rifiutò quindi l'eredità del titolo di Duca, che passò al fratello, e fece la sua prima professione. Orsini professò quindi i voti perpetui come frate domenicano con il nome di Fra' Vincenzo Maria nel convento di San Domenico in Venezia il 13 febbraio 1668, a 19 anni. Studiò a Brescia, Napoli, Bologna e Venezia laureandosi in filosofia e teologia e venne infine ordinato sacerdote da Papa Clemente X in persona il 24 febbraio 1671, a 22 anni.
La reputazione sua e della sua famiglia era tale che Vincenzo Maria venne creato cardinale a soli ventitré anni da Papa Clemente X il 22 febbraio 1672, con il titolo di San Sisto, e contestualmente chiamato a Roma come Prefetto della Congregazione del Concilio, in sostituzione del cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni, nominato legato di Urbino. Raggiunto dalla doppia notizia, Vincenzo Maria rifiutò immediatamente ma il Maestro generale dell'Ordine Domenicano, richiamato dal papa Clemente X, lo obbligò infine ad accettare. Per n decennio, fino all'elevazione alla porpora di Benedetto Pamphilj, effettuata da Innocenzo XI il 1º settembre 1681, è stato il cardinale italiano più giovane.
Nel 1675, a 26 anni, gli venne proposto di diventare vescovo residenziale a Salerno o Manfredonia: la sua scelta cadde su quest'ultima, che era meno prestigiosa e meno ricca ma vicina al suo luogo natìo. Vincenzo Maria venne consacrato il 3 febbraio dello stesso anno dal cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni, legato apostolico di Urbino. Durante il suo episcopato condusse una vita ascetica, senza rinunciare in alcun modo ai suoi doveri di vescovo, tra cui quello di effettuare periodiche visite alle chiese locali.
Papa Innocenzo XI e il cardinale Paluzzi Altieri, diventato ormai suo protettore e uomo vicino alla sua famiglia, fecero in modo che il 22 gennaio 1680, a 30 anni, Orsini accettasse il trasferimento alla sede di Cesena, con il titolo personale di arcivescovo. In tale città, però, ebbe problemi di salute e vi poté soggiornare solo 2 anni (su un totale di 6), poiché si assentò per curarsi ad Ischia e Napoli.

La monumentale scalinata di Piazza di Spagna, composta da 136 gradini, commissionata dal cardinale Pierre Guérin de Tencin, fu inaugurata da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725. A partire dal 1721 l'opera era stata finanziata dalla monarchia di Francia per collegare la piazza alla chiesa di Trinità dei Monti, di loro patronato

Il suo fervore religioso e la sua condotta di vita virtuosa influenzarono anche sua madre, sua sorella e due sue nipoti che entrarono nel Terz'ordine Domenicano. Alla morte di Clemente X partecipò al suo primo Conclave nel 1676, schierandosi con i cardinali cosiddetti "zelanti", cioè non schierati con nessuna potenza europea. Il 18 marzo 1686, a 36 anni, venne nominato arcivescovo di Benevento, città a cui rimase sempre molto affezionato, mantenendo il titolo per 38 anni, anche dopo l'elezione a Papa.
Le cronache descrivono con grande rilievo la sua sollecitudine pastorale: ogni anno, infatti, visitava in media una settantina di parrocchie completando il giro ogni 2 anni. Tenne due sinodi provinciali, il primo nel 1693, al quale parteciparono diciotto vescovi e il secondo nel 1698, con il contributo di venti vescovi; entrambi gli atti furono approvati a Roma, costruì ospedali e diede un forte impulso alla fondazione dei monti frumentari in tutta la diocesi per prestare ai contadini indigenti i fondi per acquistare le sementi. 
Durante il suo lunghissimo episcopato Benevento venne colpita da 2 terremoti (8 giugno 1688 e 14 marzo 1702). Vincenzo Maria Orsini fece riparare numerosi edifici danneggiati, meritandosi l'appellativo di “secondo fondatore” della città. 
Il 3 gennaio 1701, a 50 anni, venne promosso cardinale vescovo di Frascati, conservando l'amministrazione di Benevento, optando poi il 18 marzo 1715, a 64 anni, per la sede di Porto e Santa Rufina, occasione in cui venne anche eletto Sottodecano del Collegio Cardinalizio.
Il cardinale Orsini partecipò a ben 6 conclavi, inserendosi sempre nel gruppo degli zelanti. Si tratta di un record assoluto per un Papa, a pari merito con Leone XI (Papa per soli 26 giorni, dal 1° al 27 aprile 1605). Partecipò infatti ai Conclavi del:
- 1676, che elesse Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi)
- 1689, che elesse Alessandro VIII (Pietro Vito Ottoboni)
- 1691, che elesse Innocenzo XII (Antonio Pignatelli di Spinazzola)
- 1700, che elesse Clemente XI (Giovanni Francesco Albani)
- 1721, che elesse Innocenzo XIII (Michelangelo Conti)
- 1724, dove venne eletto Papa egli stesso
Innocenzo XIII, al secolo Michelangelo Conti, morì il 7 marzo 1724 nel Palazzo Apostolico a 68 anni a causa di un'ernia. Il Collegio Cardinalizio contava 65 cardinali. Rispetto al Conclave del 1721 la situazione era cambiata di poco, sia perché Innocenzo XIII, che aveva regnato solo 3 anni, aveva creato solamente 3 cardinali (di cui uno, peraltro, era nel frattempo già morto), sia perché durante il suo pontificato morirono solo 2 dei partecipanti al Conclave che lo aveva eletto.
Di conseguenza, il Conclave fu una replica di quello del 1721, con gli stessi schieramenti e gli stessi favoriti. I cardinali ritenuti papabili erano molti (Francesco Pignatelli, considerato il grande favorito, Fabrizio Paolucci, Lorenzo Corsini, Sebastiano Antonio Tanara, Benedetto Pamphilj, Gianfrancesco Barbarigo e Marco Antonio Gozzadini), ma nessuno con una decisa maggioranza.
Il Conclave si aprì il 20 marzo 1724 nel Palazzo Apostolico alla presenza di appena 32 cardinali. Subito fu in testa il cardinale Fabrizio Paolucci, Vicario per Roma, ma aveva poche possibilità di essere davvero eletto, visto che l'Imperatore Carlo VI d'Asburgo nel 1721 aveva posto il veto sulla sua elezione e nessuno voleva inimicarsi una grande potenza cattolica. Carlo VI, comunque pose nuovamente il veto contro di lui pochi giorni dopo. Il 20 aprile Alessandro Albani propose la candidatura del gesuita Fabio degli Abati Olivieri, Segretario dei Brevi Apostolici, la quale trovò però la feroce opposizione da parte di molti cardinali dalla fazione imperiale, anche perché l'Ordine Gesuita non aveva una grande reputazione interna alla Chiesa. Inoltre, il Decano Sebastiano Antonio Tanara venne costretto ad abbandonare i lavori a causa di una grave malattia (morirà il 5 maggio, a Conclave ancora aperto) e la guida del Conclave passò proprio a Orsini, in quanto Sottodecano.
Il cardinale della Corona d'Austria Juan Álvaro Cienfuegos Villazón propose allora la candidatura di Giulio Piazza, vescovo di Faenza, considerato sopra le parti, ma invano. Alla fine di maggio, infine, si propose come soluzione di compromesso un altro cardinale anziano e di elevata esperienza, il domenicano Vincenzo Maria Orsini. Il 29 maggio 1724 Orsini ottenne 53 voti su 54 (ossia l'unanimità, visto che egli non poteva votare per sè stesso) e, a 75 anni, venne eletto Papa, assumendo il nome di Benedetto XIII in onore del papa Benedetto XI, ultimo Papa proveniente dall'Ordine Domenicano.

Il 23 febbraio 1733 il corpo di Benedetto XIII venne traslato dalla Basilica di San Pietro a Santa Maria Sopra Minerva, da lui completata in occasione del Giubileo del 1725. Il Conte Francesco Orsini, suo antenato, aveva ordinato la costruzione a spese proprie della facciata ma era rimasta incompiuta in laterizio a vista

Uno dei primi atti di Benedetto XIII, il 17 settembre 1724 fu la bolla Romani pontificis in cui stabilì che la carica di Decano del Collegio cardinalizio spettasse al cardinale di più antica creazione, imponendo anche ai cardinali una veste meno lussuosa e mondana. Tra le altre leggi da lui promulgate val la pena di ricordare la costituzione apostolica Ex quo divina (8 giugno 1725), in cui stabilì che non poteva ritenersi salvo, anche rifugiandosi in una chiesa, colui che avesse compiuto un omicidio premeditato. Proibì inoltre ai sacerdoti di farsi crescere la barba e di vestirsi con abiti laici.
Nel 1725 Benedetto XIII celebrò il Giubileo universale della cristianità. Fautore della morigeratezza dei costumi, rinunciò alla carica di Gran Penitenziere, durante l'anno giubilare, tenne un Sinodo nella Basilica di San Giovanni in Laterano con cui, di fronte alla proposta il clero francese propose al Papa di ritirare la costituzione apostolica Unigenitus Dei Filius, emessa da Clemente XI nel 1713 con la quale il suo bipredecessore aveva inteso sradicare il fenomeno del giansenismo, ordinò all'episcopato francese un'incondizionata accettazione della bolla e incaricò il suo Ordine, i domenicani, di far rispettare le disposizioni della Santa Sede. 
Guardando invece alle relazioni con gli altri regni italiani, Benedetto XIII dovette affrontare il problema relativo alla città di Comacchio. Nel 1708, infatti, la città (la cui appartenenza all'Impero o allo Stato della Chiesa era oggetto di disputa fin dalla devoluzione di Ferrara alla Santa Sede nel 1598) era stata sottratta alla Santa Sede dal Ducato estense. Clemente XI l'aveva rivendicata, Innocenzo XIII era riuscito a convincere l'Imperatore ma era morto prima che si concludessero i negoziati. Benedetto XIII riuscì a completare l'opera del predecessore: il trattato che restituiva Comacchio alla Santa Sede fu firmato il 25 novembre 1724. Come gesto di riconoscenza, Benedetto XIII accordò all'imperatore Carlo VI d'Asburgo le decime ecclesiastiche su tutti i domini austriaci. Infine, il 30 agosto 1728 il pontefice riconobbe i privilegi dell'Imperatore sul governo della Chiesa siciliana.
Dopo la guerra di successione spagnola, Benedetto XIII entrò in conflitto con il Regno di Sardegna, visto il rifiuto da parte del Duca Vittorio Amedeo II (che dal 1720 si fregiava del titolo di Re di Sardegna) di rispettare i privilegi della Santa Sede sull'isola. Per reazione, il Papa non confermò le nomine vescovili approvate dal Duca, lasciando vacanti molte sedi vescovili dell'isola rimasero prive di guida pastorale. Vittorio Amedeo II inviò allora un nuovo ambasciatore a Roma, il Marchese Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea, che riuscì a far riconoscere dal Papa Vittorio Amedeo II come Re di Sardegna e a stipulare nel 1727 un Concordato che normalizzò le relazioni fra i due Stati.
Sfruttando l'anno giubilare, Benedetto XIII abbellì la città di Roma di numerose opere d'arte, come era d'abitudine tra i Pontefici. La sua opera più rilevante è stata senza dubbio l'inaugurazione della scalinata di Piazza di Spagna, per congiungere la chiesa della Trinità dei Monti con il piano stradale. Nel 1724 Benedetto XIII approvò l'edificazione di un ospizio per le persone colpite dalle malattie della pelle, oggi Ospedale San Gallicano, l'ultimo dei cinque ospedali storici di Roma ad essere fondato.
Venne inoltre completata la costruzione della Basilica di Santa Maria sopra Minerva, rimasta incompiuta da oltre duecento anni, ricostruite altre chiese (Santi Cecilia e Biagio, Santa Maria della Quercia, San Gregorio della Divina Pietà, San Sisto Vecchio e Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni).
Un'altra questione che Benedetto XIII aveva ereditato da Innocenzo XIII era la nomina del nuovo nunzio apostolico in Portogallo, presso la corte di Giovanni V. Il Re voleva infatti che il nunzio uscente Vincenzo Bichi fosse promosso cardinale ma Innocenzo XIII non aveva acconsentito, non volendo concedere al Regno un rappresentante nel futuro Conclave. Benedetto XIII dovette subire la ritorsione del Re, che ritirò l'ambasciatore ed altri funzionari della Corte da Roma e bloccò la nomina del successore di Bichi. Il Pontefice cercò quindi la mediazione del re di Spagna Filippo V (tra i due Regni vi erano buone relazioni, tanto che nel 1729 l'infanta del Re di Spagna aveva sposato l'erede al trono del Portogallo). La soluzione però rimase irrisolta a causa della morte dello stesso Benedetto XIII.
Benedetto XIII, infatti, morì a 81 anni il 21 febbraio 1730 a causa di una febbre catarrosa; altri invece sospettarono un avvelenamento da acqua tofana. Fu sepolto nella Basilica di San Pietro, ma il 23 febbraio 1733 i suoi resti sono stati traslati nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Il 12 luglio verrà eletto come suo successore il cardinale Lorenzo Corsini, che assumerà in nome di Clemente XII.

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Elenco dei partecipanti al Conclave del 1724:
- DecanoSebastiano Antonio Tanara, 74 anni, cardinale vescovo di Ostia e Velletri, Governatore di Velletri (mancato prima della fine del Conclave)
- Sottodecano Vincenzo Maria Orsini, 75 anni, domenicano, cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina, arcivescovo di Benevento
, eletto Papa con il nome di Benedetto XIII
- Camerlengo Annibale Albani, 41 anni, Arciprete della Basilica di San Pietro
- ProtodiaconoBenedetto Pamphilj, 71 anni, ospitaliere, Archivista e Bibliotecario e Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano

- Francesco del Giudice, 76 anni, cardinale vescovo di Frascati, arcivescovo di Monreale
- Fabrizio Paolucci, 73 anni, cardinale vescovo di Albano,  Prefetto delle Congregazioni dei Vescovi e Regolari, dei Riti e dell'Immunità Ecclesiastica
- Francesco Pignatelli, 72 anni, dei Chierici Teatini, cardinale vescovo di Sabina, arcivescovo di Napoli
- Francesco Barberini, 61 anni, cardinale vescovo di Palestrina, Prefetto della Congregazione per le Acque

- Giacomo Boncompagni, 72 anni, arcivescovo di Bologna
- Giuseppe Sacripante, 82 anni, Prefetto della Congregazione de Propaganda Fide
- Lorenzo Corsini, 72 anni, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (futuro Papa Clemente XII)
- Francesco Acquaviva d'Aragona, 58 anni, nunzio apostolico emerito
- Tommaso Ruffo, 60 anni, vescovo di Ferrara
- Orazio Filippo Spada, 64 anni, vescovo di Osimo
- Filippo Antonio Gualterio, 64 anni, vescovo emerito di Todi
- Giuseppe Vallemani, 75 anni, Prefetto emerito del Palazzo Apostolico
- Carlo Agostino Fabroni, 72 anni, Prefetto della Congregazione per l'Indice dei Libri Proibiti
- Pietro Priuli, 55 anni, vescovo di Bergamo
- Ulisse Giuseppe Gozzadini, 73 anni, vescovo di Imola
- Lodovico Pico della Mirandola, 55 anni, Prefetto delle Congregazioni per la Correzioni dei Libri delle Chiese Orientali e per le Indulgenze e le Sacre Reliquie
- Gianantonio Davia, 63 anni, vescovo di Rimini
- Agostino Cusani, 68 anni, vescovo di Pavia
- Giulio Piazza, 61 anni, vescovo di Faenza
- Antonio Felice Zondadari, 58 anni, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura di Grazia
- Giovanni Battista Bussi, 68 anni, vescovo di Ancona e Numana
- Pier Marcellino Corradini, 65 anni, Pro-Datario
- Armand-Gaston-Maximilien de Rohan, 49 anni, Francia, principe-vescovo di Strasburgo
- Giovanni Battista Tolomei, 70 anni, gesuita, Rettore emerito della Pontificia Università Gregoriana
- Benedetto Erba-Odescalchi, 44 anni, arcivescovo di Milano
- Henri-Pons de Thiard de Bissy, 67 anni, Francia, vescovo di Meaux
- Innico Caracciolo, 81 anni, vescovo di Aversa
- Bernardino Scotti, 68 anni, Prefetto emerito del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
- Giambattista Patrizi, 65 anni, legato apostolico a Ferrara
- Nicola Gaetano Spinola, 65 anni, Prefetto della Congregazione dei Confini
- Giberto Bartolomeo Borromeo, 52 anni, vescovo di Novara
- Giorgio Spinola, 56 anni, Segretario di Stato
- Cornelio Bentivoglio, 56 anni, legato apostolico in Romagna
- Giovanni Francesco Barbarigo, 66 anni, vescovo di Padova
- Luis Antonio Belluga y Moncada, 61 anni, Spagna, oratoriano, vescovo di Cartagena
- José Pereira de Lacerda, 61 anni, Portogallo, vescovo di Faro
- Giovanni Battista Salerni, 52 anni
- Carlo Borgia, 61 anni, Spagna, Patriarca titolare delle Indie Occidentali
- Juan Álvaro Cienfuegos Villazón, 67 anni, Spagna, gesuita, vescovo di Catania
- Bernardo Maria Conti, 60 anni, benedettino, vescovo di Terracina, Sezze e Priverno
- Pietro Ottoboni, 56 anni, Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore
- Giuseppe Renato Imperiali, 73 anni, Prefetto delle Congregazioni per la Disciplina dei Regolari e del Buon Governo
- Lorenzo Altieri, 52 anni, legato apostolico emerito di Urbino
- Carlo Colonna, 58 anni, Prefetto emerito del Palazzo Apostolico
- Curzio Origo, 63 anni, Prefetto delle Congregazioni del Concilio e per la Residenza dei Vescovi
- Melchior de Polignac, 62 anni, Francia
- Fabio degli Abati Olivieri, 66 anni, Segretario dei Brevi Apostolici
- Carlo Maria Marini, 57 anni
- Giulio Alberoni, 60 anni, vescovo di Malaga
- Alessandro Albani, 31 anni

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